sabato 15 novembre 2008

non mantengo una promessa

Avevo promesso, a me stessa, che non avrei detto e scritto niente su Eluana Englaro.
Come una specie di forma di rispetto, forse banale, per il dolore di uomo che ha perso una figlia e che ha dovuto lottare contro tutti invece che prendersi il tempo, sacrosanto, di soffrire.

Ma queste parole,

- 'Chi la considera morta, lasci che Eluana rimanga con noi che la sentiamo viva': lo scrivono le suore della clinica dov'e' ricoverata.'Noi tutte continuiamo a servire la vita di Eluana Englaro e di tutti i nostri pazienti', sottolineano in una nota le religiose. 'La nostra speranza -e di tanti con noi- e' che non si procuri la morte per fame e sete ad Eluana e a chi e' nelle sue condizioni. Per questo affermiamo la nostra disponibilita' a continuare a servire - oggi e in futuro - Eluana'. (ANSA - MILANO, 14 NOV)

mi risuonano nella testa, come un martello.

Quanta arroganza, quanta prepotenza. Quanta cattiveria c'è, in queste parole?

Non riesco a uscirne.

"Chi la considera morta ... "

" ... non si procuri la morte per fame e sete ... "

Queste sono parole crudeli. Queste sono parole senza rispetto.


Non bisognerebbe mai intromettersi nel dolore altrui, non bisognerebbe mai legiferare sul dolore altrui, mai infierire, mai giudicare, mai imporre una condotta, mai, mai e poi mai.

Mi si comprimono i polmoni e mi fa male il cuore.

Ci dicono come vivere, ci dicono come morire, ci dicono come non vivere, ci dicono come non morire.

Sono arrabbiata. Furiosa.

Lasciate in pace le persone.

Lasciateci in pace.

Tutti pronti a puntare il dito, a sommergerci con la vostra morale distorta. 
Imparate a tacere, di fronte alla morte. Imparate a tacere di fronte al dolore. Imparate a tacere di fronte al coraggio. Imparate a tacere di fronte a ciò che non conoscete e che non potete capire. Imparate a rispettare la dignità.

Imparate a tacere.

C'è un limite a tutto, c'è un limite alla polemica, c'è un limite alle dannate ideologie, c'è un limite alle parole che possono essere dette che è stato abbondantemente superato.

Imparate a tacere.

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