domenica 21 dicembre 2008

Atene



http://www.boston.com/bigpicture/2008/12/2008_greek_riots.html

una lettera ...

fonte: liberazione.it del 21/12/08

Ti sembra normale?
Ho tre figli e siamo disoccupati... chiamo l'agenzia delle entrate, dopo che la mia amica mi ha scaricato da internet il modulo per il bonus per le famiglie disagiate - oh, 600 euro non risolvono, ma magari una parte del debito di 800 euro che ho con quel sant'uomo del mio fornaio e una bolletta della luce sono una preoccupazione in meno - certo l'università di mio figlio, che tra l'altro studia con la stessa facilità con cui io mi sveglio la notte per il pensiero di come arrivare a fine settimana, le scarpe dell'altro, la mia vecchiaia, quella di mio marito, e se ci viene il raffreddore? A proposito, devo pagare anche la farmacia: l'ultima otite della piccola è costata tra tachipirina, sobrepin, otalgan, antibiotico, 30 euro. Comunque, ti dicevo dell'agenzia delle entrate, chiamo e chiedo: "scusi, a chi devo consegnare il modulo?". La gentile signorina risponde: "al datore di lavoro". "No, scusi - dico io - mi sono spiegata male, mio marito ha il cud 2008 come richiesto dai requisiti, ma non lavora". "Mi dispiace signora - mi fa lei - ma il bonus per le famiglie disagiate spetta solo a chi il disagio ce l'ha lavorando" . "Mi scusi, è colpa mia - dico - non ho letto bene il modulo di richiesta, dice Bonus per le famiglie disagiate, ma la mia effettivamente è disperata, non è disagiat: scusi tanto e buona giornata..."
Sono un tantino irritata, scusa, ma rispetto troppo l'essere umano, per esprimere davanti alla tua faccia, il mio vero stato d'animo...che ti assicuro è molto più che irritato.
Allora, il bonus per i 3 figli a me non è toccato. Perchè? Perchè a dicembre 2005 nasce Viola e a settembre 2005 Andrea compie 18 anni. Siamo fuori dalle scadenze previste.Che vordì? Sono penalizzata perchè sono stata fertile 2 mesi prima anzichè 2 dopo? Ancora? Sai che io e mio marito siamo da rottamare? Eh si! Io 44, lui 42 non rientriamo nei finanziamenti per i prestiti d'onore regionale tetto massimo 35! Dopo? Ti puoi anche ammazzare!
(...)Vabbè, fammi compilare l'ennesimo curriculum. Allora, cercano una commessa che parli 2 lingue. Io sono pizzaiola e parlo 2 lingue: l'italiano abbastanza bene e il romano. No, non mi assumono! Perchè i politici non presentano a me il loro curriculum? La Carfagna, per esempio, che titoli di merito ha per stare dova sta? Mò che ci penso... Cicciolina, Moana, Montesano, Bud Spencer, Zanicchi, Luxuria (anche se la stimo e l'amo), Carlucci, Illy, Calearo, Gino Paoli... boh! te pare normale?
Perchè a me dicono di fare i sacrifici perchè l'azienda Italia non sta bene... oh, ma perchè tu che lavori per l'azienda italia guadagni migliaia di euro e io che ti dò lavoro sto col culo a terra?
C'è un problema, tu stai a mette le mani nel cassetto... prima lettera di richiamo, seconda lettera, terza lettera: LICENZIATO. Non sei capace? Questo lavoro non lo puoi fare: LICENZIATO.
C'è la crisi? il tuo stipendio sarà ridotto al 30% che fa circa 12 pensioni di mia madre: se lei campa con una, tu stai da re!
Caro Presidente Napolitano, perchè fai una festa per l'imprenditoria italiana, che oltre agli elogi di rito, hai anche premiato e a cui magari hai offerto anche un caffè? Questo mese, tutte queste spese non ce le potevamo permettere. Viola ha appena compiuto tre anni, non ho offerto il caffè alle mamme delle sue amichette, non me lo potevo permettere. Viola ha avuto 5 pastarelle (3 euro e 50) con le candeline, è stata contentissima.
Il mio fornaio, che mi lascia fare la spesa senza pagare, andrebbe premiato, la mia farmacista, che mi dà le medicine per Viola senza pagare, andrebbe premiata, i miei amici, che mi portano vestiti, scarpe, frutta e verdura andrebbero premiati, non gli imprenditori italiani che quando gli affari vanno bene portano i soldi alle Cayman e quando c'è la crisi licenziano e mettono in cassa integrazione!
Miei cari dipendenti, voi parlamentari, usate le vostre macchine, pagatevi la benzina, l'assicurazione. Perchè non vi posso denunciare per inadempienza? Per danni morali e materiali? Perchè prendete la pensione dopo mezza legislatura? dovete lavorare fino a 65 anni e avere una pensione adeguata al vostro rendimento che è pari alle settimane lavorate e retribuite.
La mia vita e quella dei miei figli non ha meno dignità della vostra. Il mio modo di dire, fare, pensare la democrazia è, quello si, profondamente diverso dal vostro: per me è il rispetto dell'essere umano, per voi il senso del vostro stipendio.
Vi faccio una proposta: fate lo stesso lavoro a 2.500 euro al mese ( che per la maggior parte della popolazione è uno stipendione).
Ricordatevi che ogni boccone che mandate giù al pranzo di Natale e durante tutti gli altri banchetti giornalieri sarà pane, carne, latte, frutta che avete rubato dal piatto dei miei figli. E questo mi sta facendo innervosire.

bollettino

Beatrice Busi, Liberazione.it del 21/12/08


Beatrice Busi
Domenica 14 dicembre
Zagarolo (Rm)
Lei ha 31 anni. E' mattina quando arriva all'ospedale di Palestrina sotto shock. Ha il corpo coperto di lividi. Sono gli operatori sanitari ad aiutarla a raccontare il suo inferno privato. Il compagno, 42 anni, la teneva segregata da giorni. Per gelosia l'ha presa a pugni, cinghiate, bastonate . Lui è stato arrestato per sequestro di persona e lesioni. Lei è ancora in ospedale.

Martedì 16 dicembre
Reggio Emilia
Due le storie di violenza raccontate oggi dai giornali. Una, quella di una donna di Montecchio, durava da dieci anni. Lei, 40 anni, madre di una bimba di 7 anni, è finita al pronto soccorso dopo l'ennesimo pestaggio del marito ubriaco. Lui, 42 anni, è stato denunciato per minacce, lesioni personali e ingiurie. A Bibbiano, invece, lei, 20 anni, aveva tentato di andarsene di casa con il figlio di 2. Lui, 34 anni, l'aveva picchiata l'ennesima volta, poi l'aveva inseguita e picchiata ancora per riprendersi il bambino. Lei si è decisa a raccontare tutto ai carabinieri. Lui non aveva mai smesso di picchiarla nemmeno quando era incinta. La minacciava in continuazione, spesso spargeva per la casa di biglietti d'avvertimento. Ora, lei e il bambino sono ospiti di una struttura protetta.

Giovedì 18 dicembre
Villapiana (Cs)
Lei è di Cosenza, ha 18 anni. Da un po' si era trasferita a casa del fidanzato, 27 anni, di origini marocchine. Sentendola per telefono i genitori capiscono che qualcosa non va e decidono di andare a trovarla. Si offrono di accompagnarla a prendere i vestiti invernali che ha lasciato a casa. E' durante il viaggio che riesce a sfogarsi. Lui la tiene chiusa in casa, non può vedere nessuno, può telefonare solo ai genitori, sempre e solo in sua presenza . Ma quando arriva a Cosenza per riprendersela trova i carabinieri. E' stato arrestato per sequestro di persona, violenza carnale e violenza privata.

Venerdì 19 dicembre
Rosarno (Rc)
Era agosto quando Maria, 21 anni, era stata caricata con la forza su un'auto da tre uomini armati. La madre che aveva assistito alla scena aveva avvertito subito i carabinieri. Poi più nulla. Uno dei tre che l'avevano portata via era il suo ex fidanzato . Francesco, 30 anni, di cognome fa Pesce, è legato ad uno dei clan della 'ndrangheta che spadroneggiano nella piana di Gioia Tauro. Nessuno aveva sporto denuncia, certe cose vanno risolte in "famiglia". I carabinieri, però, hanno indagato. Questa mattina l'hanno arrestato per sequestro di persona.

Taormina (Me)
Lei, 48 anni, ha deciso di lasciarlo. Una relazione lunga, dalla quale è nato anche un figlio. E' mattina. Lui, 57 anni, medico ospedaliero, torna a casa a prendere dei vestiti rimasti lì. Ma quando arriva, tira fuori un coltello. La minaccia, la fa spogliare, la ferisce . Lei riesce a divincolarsi, fugge in strada, così com'è. Ferma un'auto e si fa portare alla prima stazione dei carabinieri. Lui, arrestato per violenza sessuale, sequestro di persona e lesioni, si è sentito male. Ora è piantonato, nello stesso ospedale in cui lavora.

giovedì 18 dicembre 2008

Preziosa: A rischio il processo

Nicoletta Poidimani, da Liberazione.it del 18/12/08

Milano
Sono trascorsi più di cinque mesi da quando, la notte dell'11 luglio scorso, una trans brasiliana, Preziosa, veniva brutalmente picchiata dalla polizia con calci, pugni e manganelli nel Cie (ex Cpt) milanese di via Corelli.
Nonostante abbia denunciato gli autori del pestaggio, nonostante le quattro interminabili ore di interrogatorio sostenute lo scorso ottobre presso la Procura di Milano e nonostante il riconoscimento fotografico in cui ieri ha individuato l'ispettore e tre dei sei agenti di polizia responsabili di quelle violenze, ancora non le è stato concesso alcun permesso di soggiorno per motivi di giustizia. Non sorprende, dato che il rilascio del permesso è a discrezione della Questura milanese, la stessa a cui appartengono i poliziotti e quell'ispettore che, il giorno dopo le violenze, fece uscire Preziosa dal Cpt con un decreto d'espulsione e dicendosi disposto a pagare lui stesso eventuali danni purché lei non sporgesse denuncia.
Preziosa è arrivata in Italia proprio quando la vita dei e delle migranti si è fatta più difficile e precaria, soprattutto se non si ha un permesso di soggiorno e si è quotidianamente a rischio di espulsione. La sua vicenda raccoglie in sé tutta la violenza di un paese, l'Italia, sempre più ferocemente arroccato sulla difesa dall'Altro/a. Preziosa, come parte lesa, ha diritto di esser presente nell'iter delle indagini e poi in quello processuale, ma per la legge non avrebbe diritto di rimanere in Italia in quanto "clandestina" e con decreto d'espulsione.
«È probabile - spiega Eugenio Losco, legale di Preziosa - che ora il Pubblico ministero inserisca nel registro degli indagati i nominativi degli agenti individuati oggi dalla mi assistita e che li sottoponga ad un formale interrogatorio. Purtroppo però neanche questo ulteriore passo delle indagini le consentirà di ottenere il rilascio del permesso di soggiorno. E questo è veramente paradossale. Come si potrebbe arrivare ad un vero e proprio processo senza la sua presenza? C'è il forte rischio che la condizione di irregolarità di Preziosa venga usata per far in modo che il processo non abbia un seguito reale. È interesse delle forze dell'ordine insabbiare le condizioni disumane dei Centri di identificazione ed espulsione».
Preziosa rimane, al momento, parte doppiamente lesa: per le violenze subite nel Cpt e per il non riconoscimento del suo diritto a seguire la causa che la riguarda. Intanto il susseguirsi di decreti sulla sicurezza rischia di moltiplicare i casi come il suo ed è un segnale assai significativo che ad Empoli il carcere sia stato destinato completamente alla reclusione delle trans, con un nesso facilmente intuibile col Ddl Carfagna sulla prostituzione che, se dovesse venire approvato, renderebbe reato la prostituzione su strada con buona pace della legge Merlin. Nell'Italia stretta dalla morsa della crisi, donne, uomini e trans migranti saranno sempre più utili come capri espiatori del senso di precarietà diffusa e del crescente impoverimento. La solidarietà diventerà anch'essa un reato, come si può facilmente intuire da recenti denunce per presidi di solidarietà non autorizzati sotto ai Cpt. Spirale che rischia di sfociare nella barbarie, se ad essa non ci prepariamo a rispondere con determinazione.

lunedì 15 dicembre 2008

Bollettino

da liberazione.it del 14 dicembre 2008


Lunedì 8 dicembre
Moretta (Cn)
E' la mattina dell'Immaccolata, appena l'ex marito si allontana, lei, 47 anni, chiama un'amica. Non sa più che fare. Sono separati da un anno e mezzo, ma lui, 50 anni, disoccupato, si è installato a casa sua da una decina di giorni. Vuole sesso e soldi, la minaccia di morte , le impedisce di uscire di casa da sola, di telefonare. Dopo essersi sfogata con l'amica, si barrica in casa e chiama il 112. Lui le ha preso anche l'auto. I carabinieri lo rintracciano in breve tempo e lo arrestano per violenza privata, estorsione, furto e violenza sessuale.

Giovedì 11 dicembre
Carosino (Ta)
Laura ha 27 anni, una bimba di 11 mesi e non ce la fa più. Nel pomeriggio chiama il 112. Il marito, 28 anni, operaio dell'Ilva, l'ha picchiata per l'ennesima volta colpendo anche la bimba . Lei è riuscita a chiuderlo fuori di casa, ora lui sta cercando di sfondare la porta. Quando arrivano i carabinieri, la bimba urla, lei è per terra, lui la sta prendendo a calci e pugni. Uno dei pugni arriva in faccia anche a uno dei militari. Laura e la figlia vengono portate al pronto soccorso. Lui viene arrestato per maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale.

Mozzo (Bg)
Gemma, 55 anni, casalinga, viene ritrovata impiccata a una trave nel garage di casa il 28 giugno del 1994. Gemma non stava bene, aveva avuto un incidente che le aveva causato problemi motori, era depressa, convinta che il marito avesse un'amante, scontenta della vita che aveva scelto il figlio. I due, Michele, 60 anni, artigiano, e Flavio, 30 anni, avevano subito raccontato alla polizia che era per questo che Gemma si era suicidata. Qualche giorno dopo, arrivano i risultati dell'autopsia. Gemma è stata ammazzata. Prima strangolata, poi appesa al cappio . Dopo 8 lunghi anni, padre e figlio vengono assolti in Assise per insufficienza di prove, ma nel 2001 il processo ricomincia. La Cassazione rende definitiva la condanna il 15 aprile di quest'anno. In serata, 14 anni dopo l'omicidio di Gemma, Michele è stato arrestato. Il figlio complice è ancora ricercato.

Venerdì 12 dicembre
Empoli
Maria Silvana scompare dalla sua villetta il 24 novembre 2007. Odontotecnica, 55 anni, originaria di Gorizia, abita a Spicchio Sovigliana, lavora a Ponzano in uno studio professionale del quale è socia. Ad avvertire prima la polizia, poi la trasmissione "Chi l'ha visto", è il figlio Francesco, 29 anni. Maria Silvana, Mara per gli amici, è benestante, vedova da più di 15 anni. Due settimane dopo, l'8 dicembre, un fungaiolo la ritrova in un bosco sulla collina di Castra, ranicchiata nella sua vestaglia blu vicino a un cespuglio di mirto. Morta. Il volto tumefatto, un'ampia ferita alla testa . L'autopsia dirà che quando è stata portata nel bosco era ancora viva, che se ne è andata dopo una lunga agonia. Francesco, un'idea su chi fosse l'assassino di sua madre ce l'aveva. «L'ho detta anche alla polizia - aveva dichiarato a Il Tirreno -. Ho raccontato cosa succedeva in casa nostra, i rapporti tra mia madre e il convivente». E' passato un anno. Ubaldo, 71 anni, ex imprenditore, è stato arrestato questa mattina.

venerdì 5 dicembre 2008

MA PENSA TE ...

... l'ho già scritto, per altri motivi ... lo ribadisco ... si dovrebbe imparare a tacere certe volte ...

(ANSA) - SANTIAGO DEL CILE, 5 DIC - 'Augusto Pinochet ha lasciato questo mondo convinto che contro di lui e' stata commessa una grande ingiustizia', cosi' la vedova.In un'intervista a un settimanale per il 2/o anniversario della morte dell'ex dittatore, Lucia Hiriart afferma che quando lascio' il potere suo marito 'lo fece in modo democratico' e il Paese era 'in una forma splendida'. Ma a una domanda sulle violazioni dei diritti umani durante il regime, Hiriart risponde: 'Preferisco non ricordare gli aspetti cattivi'.

lunedì 1 dicembre 2008

bollettino

Beatrice Busi, liberazione.it del 30/11/08

Domenica 23 novembre
Trento
Ilenia ha 29 anni, è psicologa, fa la ricercatrice all'Irst di Trento, abita con i suoi. E' da un po' che il sabato lo passa a ballare il tango all'hotel Sporting. Quella sera vuole andarci anche Carlos. La loro storia è finita in ottobre. Ilenia fa di tutto per attutirgli il colpo e conservare un'amicizia. Lo va a prendere, poi, dopo la serata, lo riaccompagna a casa. A lui, 40 anni, bagnino e istrutture di arti marziali, l'amicizia non basta. Si è portato dietro un coltellaccio da cucina. Sono fermi in auto sotto casa, quando lui la colpisce. Tre volte, al petto, nella pancia. Poi, un unico colpo per sé. Sono le 6 del mattino. Un giornalista di un'emittente locale nota l'auto parcheggiata male. Guarda dentro l'abitacolo e chiama i carabinieri.

Cologno Monzese (Mi)
Maria, 63 anni, vive con la figlia. Al piano di sotto abita il cognato. Litigano spesso. Domenico, 82 anni, le accusa di fare troppo rumore. E' quasi mezzogiorno. Lui sale a lamentarsi. Con una pistola in mano. Spara a Maria, la colpisce a un fianco. La nipote gli lancia addosso una sedia e corre a chiamare aiuto. Lo arrestano per tentato omicidio. Maria viene operata d'urgenza.

Lunedì 24 novembre
Paternò
Lei, 42 anni, casalinga, e il suo compagno, 36 anni, operaio, hanno due figli di 9 e 13 anni. A cena hanno ospiti alcuni amici. Sono tutti a tavola, si chiacchera, lei si lamenta di non poter usare il computer di casa perché lui non vuole darle la password. Qualche commento, qualche battuta. Lui comincia a insultarla, lei osa rispondere. Lui la prende per i capelli, la scaraventa a terra e la prende a calci e pugni. Gli amici cercano di intervenire, lui è una furia, non si ferma. Chiamano i carabinieri. Lei finisce in ospedale. Ha un trauma cranico, il setto nasale fratturato come alcune costole, contusioni al torace e una lesione all'orecchio destro dal quale ora non sente più. Lui è stato arrestato per lesioni personali, aggressione e resistenza a pubblico ufficiale.

Mercoledì 26 novembre
Milano
Caterina, 26 anni, fa la modella e l'attrice. Sono due anni che il suo ex la tormenta. E' lunedì sera, sta tornando da un weekend trascorso in Sicilia. Lui, 29 anni, imprenditore, la va a prendere in stazione dicendo che le deve parlare urgentemente. Invece, comincia l'ennesima scenata di gelosia. La porta nella sua villetta, la prende a calci e pugni, le sbatte la testa sul pavimento. Lei riesce a chiudersi in bagno e ad avvertire un'amica che chiama subito il 112. Quando arrivano i carabinieri, lui cerca di allontanarli. Lei esce dal bagno sanguinante. Viene ricoverata al Fatebenefratelli, mentre lui viene arrestato. Questa mattina il gip Guido Salvini ha convalidato lo stato di fermo, ma non la custodia cautelare in carcere. E' un giovane della Milano bene, si vanta di essere amico dei figli di Berlusconi, le sue generalità rimangono protette da una strana privacy. Caterina, invece, con coraggio ci ha messo la faccia. Ed è decisa ad andare fino in fondo alla denuncia.