domenica 21 dicembre 2008

Atene



http://www.boston.com/bigpicture/2008/12/2008_greek_riots.html

una lettera ...

fonte: liberazione.it del 21/12/08

Ti sembra normale?
Ho tre figli e siamo disoccupati... chiamo l'agenzia delle entrate, dopo che la mia amica mi ha scaricato da internet il modulo per il bonus per le famiglie disagiate - oh, 600 euro non risolvono, ma magari una parte del debito di 800 euro che ho con quel sant'uomo del mio fornaio e una bolletta della luce sono una preoccupazione in meno - certo l'università di mio figlio, che tra l'altro studia con la stessa facilità con cui io mi sveglio la notte per il pensiero di come arrivare a fine settimana, le scarpe dell'altro, la mia vecchiaia, quella di mio marito, e se ci viene il raffreddore? A proposito, devo pagare anche la farmacia: l'ultima otite della piccola è costata tra tachipirina, sobrepin, otalgan, antibiotico, 30 euro. Comunque, ti dicevo dell'agenzia delle entrate, chiamo e chiedo: "scusi, a chi devo consegnare il modulo?". La gentile signorina risponde: "al datore di lavoro". "No, scusi - dico io - mi sono spiegata male, mio marito ha il cud 2008 come richiesto dai requisiti, ma non lavora". "Mi dispiace signora - mi fa lei - ma il bonus per le famiglie disagiate spetta solo a chi il disagio ce l'ha lavorando" . "Mi scusi, è colpa mia - dico - non ho letto bene il modulo di richiesta, dice Bonus per le famiglie disagiate, ma la mia effettivamente è disperata, non è disagiat: scusi tanto e buona giornata..."
Sono un tantino irritata, scusa, ma rispetto troppo l'essere umano, per esprimere davanti alla tua faccia, il mio vero stato d'animo...che ti assicuro è molto più che irritato.
Allora, il bonus per i 3 figli a me non è toccato. Perchè? Perchè a dicembre 2005 nasce Viola e a settembre 2005 Andrea compie 18 anni. Siamo fuori dalle scadenze previste.Che vordì? Sono penalizzata perchè sono stata fertile 2 mesi prima anzichè 2 dopo? Ancora? Sai che io e mio marito siamo da rottamare? Eh si! Io 44, lui 42 non rientriamo nei finanziamenti per i prestiti d'onore regionale tetto massimo 35! Dopo? Ti puoi anche ammazzare!
(...)Vabbè, fammi compilare l'ennesimo curriculum. Allora, cercano una commessa che parli 2 lingue. Io sono pizzaiola e parlo 2 lingue: l'italiano abbastanza bene e il romano. No, non mi assumono! Perchè i politici non presentano a me il loro curriculum? La Carfagna, per esempio, che titoli di merito ha per stare dova sta? Mò che ci penso... Cicciolina, Moana, Montesano, Bud Spencer, Zanicchi, Luxuria (anche se la stimo e l'amo), Carlucci, Illy, Calearo, Gino Paoli... boh! te pare normale?
Perchè a me dicono di fare i sacrifici perchè l'azienda Italia non sta bene... oh, ma perchè tu che lavori per l'azienda italia guadagni migliaia di euro e io che ti dò lavoro sto col culo a terra?
C'è un problema, tu stai a mette le mani nel cassetto... prima lettera di richiamo, seconda lettera, terza lettera: LICENZIATO. Non sei capace? Questo lavoro non lo puoi fare: LICENZIATO.
C'è la crisi? il tuo stipendio sarà ridotto al 30% che fa circa 12 pensioni di mia madre: se lei campa con una, tu stai da re!
Caro Presidente Napolitano, perchè fai una festa per l'imprenditoria italiana, che oltre agli elogi di rito, hai anche premiato e a cui magari hai offerto anche un caffè? Questo mese, tutte queste spese non ce le potevamo permettere. Viola ha appena compiuto tre anni, non ho offerto il caffè alle mamme delle sue amichette, non me lo potevo permettere. Viola ha avuto 5 pastarelle (3 euro e 50) con le candeline, è stata contentissima.
Il mio fornaio, che mi lascia fare la spesa senza pagare, andrebbe premiato, la mia farmacista, che mi dà le medicine per Viola senza pagare, andrebbe premiata, i miei amici, che mi portano vestiti, scarpe, frutta e verdura andrebbero premiati, non gli imprenditori italiani che quando gli affari vanno bene portano i soldi alle Cayman e quando c'è la crisi licenziano e mettono in cassa integrazione!
Miei cari dipendenti, voi parlamentari, usate le vostre macchine, pagatevi la benzina, l'assicurazione. Perchè non vi posso denunciare per inadempienza? Per danni morali e materiali? Perchè prendete la pensione dopo mezza legislatura? dovete lavorare fino a 65 anni e avere una pensione adeguata al vostro rendimento che è pari alle settimane lavorate e retribuite.
La mia vita e quella dei miei figli non ha meno dignità della vostra. Il mio modo di dire, fare, pensare la democrazia è, quello si, profondamente diverso dal vostro: per me è il rispetto dell'essere umano, per voi il senso del vostro stipendio.
Vi faccio una proposta: fate lo stesso lavoro a 2.500 euro al mese ( che per la maggior parte della popolazione è uno stipendione).
Ricordatevi che ogni boccone che mandate giù al pranzo di Natale e durante tutti gli altri banchetti giornalieri sarà pane, carne, latte, frutta che avete rubato dal piatto dei miei figli. E questo mi sta facendo innervosire.

bollettino

Beatrice Busi, Liberazione.it del 21/12/08


Beatrice Busi
Domenica 14 dicembre
Zagarolo (Rm)
Lei ha 31 anni. E' mattina quando arriva all'ospedale di Palestrina sotto shock. Ha il corpo coperto di lividi. Sono gli operatori sanitari ad aiutarla a raccontare il suo inferno privato. Il compagno, 42 anni, la teneva segregata da giorni. Per gelosia l'ha presa a pugni, cinghiate, bastonate . Lui è stato arrestato per sequestro di persona e lesioni. Lei è ancora in ospedale.

Martedì 16 dicembre
Reggio Emilia
Due le storie di violenza raccontate oggi dai giornali. Una, quella di una donna di Montecchio, durava da dieci anni. Lei, 40 anni, madre di una bimba di 7 anni, è finita al pronto soccorso dopo l'ennesimo pestaggio del marito ubriaco. Lui, 42 anni, è stato denunciato per minacce, lesioni personali e ingiurie. A Bibbiano, invece, lei, 20 anni, aveva tentato di andarsene di casa con il figlio di 2. Lui, 34 anni, l'aveva picchiata l'ennesima volta, poi l'aveva inseguita e picchiata ancora per riprendersi il bambino. Lei si è decisa a raccontare tutto ai carabinieri. Lui non aveva mai smesso di picchiarla nemmeno quando era incinta. La minacciava in continuazione, spesso spargeva per la casa di biglietti d'avvertimento. Ora, lei e il bambino sono ospiti di una struttura protetta.

Giovedì 18 dicembre
Villapiana (Cs)
Lei è di Cosenza, ha 18 anni. Da un po' si era trasferita a casa del fidanzato, 27 anni, di origini marocchine. Sentendola per telefono i genitori capiscono che qualcosa non va e decidono di andare a trovarla. Si offrono di accompagnarla a prendere i vestiti invernali che ha lasciato a casa. E' durante il viaggio che riesce a sfogarsi. Lui la tiene chiusa in casa, non può vedere nessuno, può telefonare solo ai genitori, sempre e solo in sua presenza . Ma quando arriva a Cosenza per riprendersela trova i carabinieri. E' stato arrestato per sequestro di persona, violenza carnale e violenza privata.

Venerdì 19 dicembre
Rosarno (Rc)
Era agosto quando Maria, 21 anni, era stata caricata con la forza su un'auto da tre uomini armati. La madre che aveva assistito alla scena aveva avvertito subito i carabinieri. Poi più nulla. Uno dei tre che l'avevano portata via era il suo ex fidanzato . Francesco, 30 anni, di cognome fa Pesce, è legato ad uno dei clan della 'ndrangheta che spadroneggiano nella piana di Gioia Tauro. Nessuno aveva sporto denuncia, certe cose vanno risolte in "famiglia". I carabinieri, però, hanno indagato. Questa mattina l'hanno arrestato per sequestro di persona.

Taormina (Me)
Lei, 48 anni, ha deciso di lasciarlo. Una relazione lunga, dalla quale è nato anche un figlio. E' mattina. Lui, 57 anni, medico ospedaliero, torna a casa a prendere dei vestiti rimasti lì. Ma quando arriva, tira fuori un coltello. La minaccia, la fa spogliare, la ferisce . Lei riesce a divincolarsi, fugge in strada, così com'è. Ferma un'auto e si fa portare alla prima stazione dei carabinieri. Lui, arrestato per violenza sessuale, sequestro di persona e lesioni, si è sentito male. Ora è piantonato, nello stesso ospedale in cui lavora.

giovedì 18 dicembre 2008

Preziosa: A rischio il processo

Nicoletta Poidimani, da Liberazione.it del 18/12/08

Milano
Sono trascorsi più di cinque mesi da quando, la notte dell'11 luglio scorso, una trans brasiliana, Preziosa, veniva brutalmente picchiata dalla polizia con calci, pugni e manganelli nel Cie (ex Cpt) milanese di via Corelli.
Nonostante abbia denunciato gli autori del pestaggio, nonostante le quattro interminabili ore di interrogatorio sostenute lo scorso ottobre presso la Procura di Milano e nonostante il riconoscimento fotografico in cui ieri ha individuato l'ispettore e tre dei sei agenti di polizia responsabili di quelle violenze, ancora non le è stato concesso alcun permesso di soggiorno per motivi di giustizia. Non sorprende, dato che il rilascio del permesso è a discrezione della Questura milanese, la stessa a cui appartengono i poliziotti e quell'ispettore che, il giorno dopo le violenze, fece uscire Preziosa dal Cpt con un decreto d'espulsione e dicendosi disposto a pagare lui stesso eventuali danni purché lei non sporgesse denuncia.
Preziosa è arrivata in Italia proprio quando la vita dei e delle migranti si è fatta più difficile e precaria, soprattutto se non si ha un permesso di soggiorno e si è quotidianamente a rischio di espulsione. La sua vicenda raccoglie in sé tutta la violenza di un paese, l'Italia, sempre più ferocemente arroccato sulla difesa dall'Altro/a. Preziosa, come parte lesa, ha diritto di esser presente nell'iter delle indagini e poi in quello processuale, ma per la legge non avrebbe diritto di rimanere in Italia in quanto "clandestina" e con decreto d'espulsione.
«È probabile - spiega Eugenio Losco, legale di Preziosa - che ora il Pubblico ministero inserisca nel registro degli indagati i nominativi degli agenti individuati oggi dalla mi assistita e che li sottoponga ad un formale interrogatorio. Purtroppo però neanche questo ulteriore passo delle indagini le consentirà di ottenere il rilascio del permesso di soggiorno. E questo è veramente paradossale. Come si potrebbe arrivare ad un vero e proprio processo senza la sua presenza? C'è il forte rischio che la condizione di irregolarità di Preziosa venga usata per far in modo che il processo non abbia un seguito reale. È interesse delle forze dell'ordine insabbiare le condizioni disumane dei Centri di identificazione ed espulsione».
Preziosa rimane, al momento, parte doppiamente lesa: per le violenze subite nel Cpt e per il non riconoscimento del suo diritto a seguire la causa che la riguarda. Intanto il susseguirsi di decreti sulla sicurezza rischia di moltiplicare i casi come il suo ed è un segnale assai significativo che ad Empoli il carcere sia stato destinato completamente alla reclusione delle trans, con un nesso facilmente intuibile col Ddl Carfagna sulla prostituzione che, se dovesse venire approvato, renderebbe reato la prostituzione su strada con buona pace della legge Merlin. Nell'Italia stretta dalla morsa della crisi, donne, uomini e trans migranti saranno sempre più utili come capri espiatori del senso di precarietà diffusa e del crescente impoverimento. La solidarietà diventerà anch'essa un reato, come si può facilmente intuire da recenti denunce per presidi di solidarietà non autorizzati sotto ai Cpt. Spirale che rischia di sfociare nella barbarie, se ad essa non ci prepariamo a rispondere con determinazione.

lunedì 15 dicembre 2008

Bollettino

da liberazione.it del 14 dicembre 2008


Lunedì 8 dicembre
Moretta (Cn)
E' la mattina dell'Immaccolata, appena l'ex marito si allontana, lei, 47 anni, chiama un'amica. Non sa più che fare. Sono separati da un anno e mezzo, ma lui, 50 anni, disoccupato, si è installato a casa sua da una decina di giorni. Vuole sesso e soldi, la minaccia di morte , le impedisce di uscire di casa da sola, di telefonare. Dopo essersi sfogata con l'amica, si barrica in casa e chiama il 112. Lui le ha preso anche l'auto. I carabinieri lo rintracciano in breve tempo e lo arrestano per violenza privata, estorsione, furto e violenza sessuale.

Giovedì 11 dicembre
Carosino (Ta)
Laura ha 27 anni, una bimba di 11 mesi e non ce la fa più. Nel pomeriggio chiama il 112. Il marito, 28 anni, operaio dell'Ilva, l'ha picchiata per l'ennesima volta colpendo anche la bimba . Lei è riuscita a chiuderlo fuori di casa, ora lui sta cercando di sfondare la porta. Quando arrivano i carabinieri, la bimba urla, lei è per terra, lui la sta prendendo a calci e pugni. Uno dei pugni arriva in faccia anche a uno dei militari. Laura e la figlia vengono portate al pronto soccorso. Lui viene arrestato per maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale.

Mozzo (Bg)
Gemma, 55 anni, casalinga, viene ritrovata impiccata a una trave nel garage di casa il 28 giugno del 1994. Gemma non stava bene, aveva avuto un incidente che le aveva causato problemi motori, era depressa, convinta che il marito avesse un'amante, scontenta della vita che aveva scelto il figlio. I due, Michele, 60 anni, artigiano, e Flavio, 30 anni, avevano subito raccontato alla polizia che era per questo che Gemma si era suicidata. Qualche giorno dopo, arrivano i risultati dell'autopsia. Gemma è stata ammazzata. Prima strangolata, poi appesa al cappio . Dopo 8 lunghi anni, padre e figlio vengono assolti in Assise per insufficienza di prove, ma nel 2001 il processo ricomincia. La Cassazione rende definitiva la condanna il 15 aprile di quest'anno. In serata, 14 anni dopo l'omicidio di Gemma, Michele è stato arrestato. Il figlio complice è ancora ricercato.

Venerdì 12 dicembre
Empoli
Maria Silvana scompare dalla sua villetta il 24 novembre 2007. Odontotecnica, 55 anni, originaria di Gorizia, abita a Spicchio Sovigliana, lavora a Ponzano in uno studio professionale del quale è socia. Ad avvertire prima la polizia, poi la trasmissione "Chi l'ha visto", è il figlio Francesco, 29 anni. Maria Silvana, Mara per gli amici, è benestante, vedova da più di 15 anni. Due settimane dopo, l'8 dicembre, un fungaiolo la ritrova in un bosco sulla collina di Castra, ranicchiata nella sua vestaglia blu vicino a un cespuglio di mirto. Morta. Il volto tumefatto, un'ampia ferita alla testa . L'autopsia dirà che quando è stata portata nel bosco era ancora viva, che se ne è andata dopo una lunga agonia. Francesco, un'idea su chi fosse l'assassino di sua madre ce l'aveva. «L'ho detta anche alla polizia - aveva dichiarato a Il Tirreno -. Ho raccontato cosa succedeva in casa nostra, i rapporti tra mia madre e il convivente». E' passato un anno. Ubaldo, 71 anni, ex imprenditore, è stato arrestato questa mattina.

venerdì 5 dicembre 2008

MA PENSA TE ...

... l'ho già scritto, per altri motivi ... lo ribadisco ... si dovrebbe imparare a tacere certe volte ...

(ANSA) - SANTIAGO DEL CILE, 5 DIC - 'Augusto Pinochet ha lasciato questo mondo convinto che contro di lui e' stata commessa una grande ingiustizia', cosi' la vedova.In un'intervista a un settimanale per il 2/o anniversario della morte dell'ex dittatore, Lucia Hiriart afferma che quando lascio' il potere suo marito 'lo fece in modo democratico' e il Paese era 'in una forma splendida'. Ma a una domanda sulle violazioni dei diritti umani durante il regime, Hiriart risponde: 'Preferisco non ricordare gli aspetti cattivi'.

lunedì 1 dicembre 2008

bollettino

Beatrice Busi, liberazione.it del 30/11/08

Domenica 23 novembre
Trento
Ilenia ha 29 anni, è psicologa, fa la ricercatrice all'Irst di Trento, abita con i suoi. E' da un po' che il sabato lo passa a ballare il tango all'hotel Sporting. Quella sera vuole andarci anche Carlos. La loro storia è finita in ottobre. Ilenia fa di tutto per attutirgli il colpo e conservare un'amicizia. Lo va a prendere, poi, dopo la serata, lo riaccompagna a casa. A lui, 40 anni, bagnino e istrutture di arti marziali, l'amicizia non basta. Si è portato dietro un coltellaccio da cucina. Sono fermi in auto sotto casa, quando lui la colpisce. Tre volte, al petto, nella pancia. Poi, un unico colpo per sé. Sono le 6 del mattino. Un giornalista di un'emittente locale nota l'auto parcheggiata male. Guarda dentro l'abitacolo e chiama i carabinieri.

Cologno Monzese (Mi)
Maria, 63 anni, vive con la figlia. Al piano di sotto abita il cognato. Litigano spesso. Domenico, 82 anni, le accusa di fare troppo rumore. E' quasi mezzogiorno. Lui sale a lamentarsi. Con una pistola in mano. Spara a Maria, la colpisce a un fianco. La nipote gli lancia addosso una sedia e corre a chiamare aiuto. Lo arrestano per tentato omicidio. Maria viene operata d'urgenza.

Lunedì 24 novembre
Paternò
Lei, 42 anni, casalinga, e il suo compagno, 36 anni, operaio, hanno due figli di 9 e 13 anni. A cena hanno ospiti alcuni amici. Sono tutti a tavola, si chiacchera, lei si lamenta di non poter usare il computer di casa perché lui non vuole darle la password. Qualche commento, qualche battuta. Lui comincia a insultarla, lei osa rispondere. Lui la prende per i capelli, la scaraventa a terra e la prende a calci e pugni. Gli amici cercano di intervenire, lui è una furia, non si ferma. Chiamano i carabinieri. Lei finisce in ospedale. Ha un trauma cranico, il setto nasale fratturato come alcune costole, contusioni al torace e una lesione all'orecchio destro dal quale ora non sente più. Lui è stato arrestato per lesioni personali, aggressione e resistenza a pubblico ufficiale.

Mercoledì 26 novembre
Milano
Caterina, 26 anni, fa la modella e l'attrice. Sono due anni che il suo ex la tormenta. E' lunedì sera, sta tornando da un weekend trascorso in Sicilia. Lui, 29 anni, imprenditore, la va a prendere in stazione dicendo che le deve parlare urgentemente. Invece, comincia l'ennesima scenata di gelosia. La porta nella sua villetta, la prende a calci e pugni, le sbatte la testa sul pavimento. Lei riesce a chiudersi in bagno e ad avvertire un'amica che chiama subito il 112. Quando arrivano i carabinieri, lui cerca di allontanarli. Lei esce dal bagno sanguinante. Viene ricoverata al Fatebenefratelli, mentre lui viene arrestato. Questa mattina il gip Guido Salvini ha convalidato lo stato di fermo, ma non la custodia cautelare in carcere. E' un giovane della Milano bene, si vanta di essere amico dei figli di Berlusconi, le sue generalità rimangono protette da una strana privacy. Caterina, invece, con coraggio ci ha messo la faccia. Ed è decisa ad andare fino in fondo alla denuncia.

mercoledì 26 novembre 2008

MANIFESTAZIONE NAZIONALE NO TAV

MANIFESTAZIONE NAZIONALE NO TAV
IN VAL SUSA sabato 6 dicembre '08
PULLMAN DALLA PROVINCIA DI VARESE

Partenze:
TRADATE Piazzale Poste (ore 9.30)
VARESE Viale Belforte, angolo Via Podgora, zona ex-macello (ore 10.00)

Contributo previsto: circa 15€
Prenotare entro mercoledì 3 dicembre.
Segreteria telefonica: 0331.811.662
E-mail: kinesistrd@interfree.it
(lasciare nome e recapito TELEFONICO)


Da mesi ormai le dichiarazioni di ministri e politici a favore della nuova linea Torino-Lione sono all’ordine del giorno: da chi minaccia di invadere la Valle con l’esercito, a chi vuole inviarci a breve le ruspe “dialogando”.

Il prossimo 6 dicembre manifesteremo a Susa per ribadire la nostra contrarietà a qualunque ipotesi di nuova infrastruttura ferroviaria nei nostri territori e allo sperpero del denaro pubblico (il nostro denaro) in qualunque opera inutile.

Manifesteremo contro la mafia dei grandi appalti e delle opere pubbliche.

Continueremo ad opporci a tutti i progetti devastanti per l’ambiente e la salute che sottraggono risorse preziose alla collettività a favore dei soliti noti. I recenti eclatanti tagli alla scuola pubblica sono solo il primo passo: per sostenere i costi elevatissimi di queste opere saranno necessari tagli altrettanto drastici alla sanità, alle pensioni, ad ogni servizio di pubblica utilità.

La Valle di Susa non è un corridoio di transito e non vogliamo che lo diventi in un futuro!

Non riteniamo ineluttabile l’aumento del traffico merci nei prossimi anni e, di conseguenza, non riteniamo giustificata l’ipotesi di costruzione di una nuova infrastruttura ferroviaria in un futuro molto prossimo (come proposto nel F.A.R.E). Pretendiamo, invece, il congelamento del traffico merci totale (ferroviario+autostradale) agli attuali venti milioni di tonnellate annui e ci opporremo alla realizzazione del raddoppio del tunnel autostradale del Frejus, anche se proposto in modo truffaldino come progetto di “galleria di sicurezza”.

Manifestiamo perché deve essere chiaro a tutti, a partire dagli Enti Locali fino alla Comunità Europea, che dal 2005 non è cambiato nulla e che contrasteremo come allora con la pratica della non violenza ogni tentativo di sondaggio o inizio lavori.

A chi come Berlusconi pensa di poter aprire i cantieri con l’uso della forza, ricordiamo che quando ci hanno provato nel 2005 sono usciti sconfitti dalla nostra valle e tutti sappiano che qui troveranno sempre la stessa determinazione.

Vogliamo ricordarlo anche a chi come Prodi simula il dialogo per ingannare gli amministratori e dividerli dal movimento, con false promesse tese non a riqualificare il territorio ma a distruggerlo definitivamente: da qui non passerete, né ora né mai, perché il futuro è una cosa seria e non ci arrenderemo né a chi usa il bastone né a chi ci offre la carota.

A un certo punto di questa lotta coniammo lo slogan “Fermarlo è possibile, fermarlo tocca a noi!”
e da lì ripartiamo, nella convinzione di riuscirci, nella certezza che tutti insieme possiamo farlo.

Partecipare al Corteo NO TAV il 6 dicembre a Susa è un atto concreto per difendere il tuo futuro.

NON ASPETTARE LA PROSSIMA MILITARIZZAZIONE DEL TERRITORIO PER SCENDERE IN STRADA !!

Movimento NO TAV
Susa, 18 novembre 2008

Non dà la pillola del giorno dopo denunciato farmacista

Non dà la pillola del giorno dopo denunciato farmacista
di Carlo Picozza
Un altro "no" di un farmacista alla pillola del giorno dopo. Ma stavolta il rifiuto incappa nella denuncia di una ginecologa. «Mi sono presentata dopo il diniego alla paziente», racconta Lisa Canitano. «Ma il farmacista ha ripetuto: "Sono obiettore", anche se deve fornire qualunque farmaco prescritto». E il presidente degli Ordini dei farmacisti le dà ragione.

Il rifiuto di consegnare la pillola del giorno dopo (un anticoncezionale, non un farmaco abortivo), si è consumato nello scorso fine settimana, com´è per la gran parte dei casi analoghi, quando sono chiusi i consultori e poche le farmacie aperte. «Dalla feritoia, ho passato al farmacista in turno notturno un documento del suo Ordine che prescrive di consegnare "qualunque medicina" richiesta regolarmente», ricorda Canitano che è presidente dell´associazione "Vita di Donna". «Niente da fare. Così, ho chiamato la polizia. Siamo stati ascoltati tutti compreso un gruppo di trentenni, già lì al mio arrivo, che solidarizzava con il farmacista».

Alla ginecologa, alla sua testimonianza attiva, ora arriva la solidarietà dello stesso presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti, Giacomo Leopardi: «I colleghi non possono negare quella pillola; noi siamo obbligati a fornire i farmaci prescritti».
(25 novembre 2008)

fonte >> roma.repubblica.it

martedì 25 novembre 2008

CAROL RAMA, Self-portrait

LEGNANO (MI)
AL CASTELLO SAN GIORGIO
DAL 15 NOVEMBRE 2008 AL 1 FEBBRAIO 2009
LA MOSTRA
CAROL RAMA
Self-portrait


Al Castello di san Giorgio di Legnano, dal 15 novembre al 1 febbraio 2009, è in programma una mostra dedicata a Carol Rama, nel novantesimo compleanno della grande artista torinese. Quasi ottanta opere, alcune delle quali inedite, che illustrano in modo nuovo il lavoro e la personalità di una grande protagonista del Novecento.

"Una persona che dipinge come me, può essere libera, lesbica, puttana, può dire delle cose che altre no dicono, se lo sognano."

www.spaziartelegnano.com

carolrama.com

Clandestini nei ripari antigelo Milano li segnala alla polizia

che bei momenti, e che belle parole ...

«Noi non possiamo rifiutarci di aiutare questa gente», spiega l'assessore alle Politiche Sociali del Comune, Mariolina Moioli, una cattolica fedelissima del sindaco Letizia Moratti. «Noi di freddo non facciamo morire nessuno. Abbiamo rafforzato i presidi, abbiamo deciso di tener aperto il centro d'aiuto della Stazione Centrale fino a mezzanotte », aggiunge. «Però...». Già, però. «Io devo poter identificare le persone. E se qualcuno avesse la Tbc o fosse un delinquente, io come faccio a ospitarlo nei nostri centri?».

... da corriere.it


MILANO — L'accoglienza, da una parte: «Accettiamo i clandestini». Le regole, la legge, il dovere istituzionale dal-l'altra: «Ma dobbiamo identificarli e segnalarli». E così a Milano fa freddo, molto freddo (il termometro di notte si avvicina allo zero) e l'invito del Comune a tutti i cinquemila clochard della città è quello di bussare alle porte dei dormitori pubblici. «C'è posto», assicurano. Già, ma i clandestini? Gli immigrati senza permesso di soggiorno che chiedono riparo dal gelo? Che fare con loro? La risposta è ambigua: vengano, sono ben accetti. Però dovranno rilasciare i loro dati, che poi verranno segnalati alle forze dell'ordine. È la legge, d'altra parte. «Noi non possiamo rifiutarci di aiutare questa gente», spiega l'assessore alle Politiche Sociali del Comune, Mariolina Moioli, una cattolica fedelissima del sindaco Letizia Moratti. «Noi di freddo non facciamo morire nessuno. Abbiamo rafforzato i presidi, abbiamo deciso di tener aperto il centro d'aiuto della Stazione Centrale fino a mezzanotte », aggiunge. «Però...». Già, però. «Io devo poter identificare le persone. E se qualcuno avesse la Tbc o fosse un delinquente, io come faccio a ospitarlo nei nostri centri?». La registrazione dei dati e conseguente segnalazione è una strada obbligata. E la segnalazione può portare all'espulsione.


Una scelta che scatena polemiche e divide nella Milano dal coeur in man. A chiedere una moratoria, almeno per i mesi invernali, è il Pd. La parlamentare Marilena Adamo, ex capogruppo in Consiglio, lo dice chiaramente: «Bisogna fare in modo che almeno quando fa freddo nessuno rimanga in strada. È arrivata l'ora di chiedere una moratoria della legge». D'altra parte — ragiona — la questione è simile a quella dei medici: «La destra vorrebbe che i clandestini fossero curati e poi segnalati. Impensabile». Don Virginio Colmegna è il presidente della Casa della Carità, uno dei protagonisti del patto di legalità e solidarietà sperimentato in alcuni campi nomadi milanesi: «Di fronte al freddo bisogna lanciare il messaggio che i luoghi d'ospitalità sono aperti a tutti». E gli irregolari senza permesso di soggiorno? «Vanno identificati in altri luoghi e soprattutto in altre giornate», replica. Anche Mario Furlan, il fondatore dei City Angels (ronde pacifiche e multietniche), giorni fa aveva lanciato l'appello: «Ci vorrebbe un chiaro messaggio perché finalmente anche i clandestini non abbiano paura a rivolgersi alle strutture del Comune». Sul fronte opposto la Lega. «I dati vanno trasmessi, ci mancherebbe», dice il capo degli assessori lumbard in Regione, Davide Boni. Premesso che «non si fa morire la gente per strada», subito arriva il «ma»: «Non si può aprire la porta di casa propria senza imporre la legge». In mezzo al fuoco incrociato, l'assessore Moioli. Stretta tra i due imperativi: garantire la legge e garantire la solidarietà. Qualcuno sottovoce dice che le segnalazione alle forze dell'ordine parte solo quando l'ospite se n'è andato. Si chiude, dove è possibile, un occhio. Uno solo, però. Dice Boni: «Bendarseli entrambi sarebbe troppo».

lunedì 24 novembre 2008

ambulatorio medico popolare di Milano sotto sfratto

Il 4 novembre abbiamo voluto aprire la consultoria autogestita per donne nei locali dell'ambulatorio medico popolare sotto sfratto.

L'abbiamo voluta aprire proprio lì per diverse ragioni:

* per rilanciare quello spazio, riconoscendo l'importanza di un'esperienza autogestita e autofinanziata che da quasi 15 anni garantisce il diritto alla salute a migliaia di donne e uomini migranti, dimostrando coi fatti che dietro la negazione dei diritti sanitari per le/i migranti c'è una questione politica e non, invece, un problema di 'sicurezza' come vorrebbero farci credere le istituzioni;

* perché già mesi fa avevamo scelto quello spazio come sede del comitato cittadino della campagna Obiettiamo gli obiettori;

* perché a fronte delle politiche sanitarie della Regione Sagrestia e del governatore ciellino Formigoni che da anni chiudono i consultori pubblici per spianare la strada ai profitti dei consultori privati accreditati – spesso cattolici e antiabortisti – noi vogliamo ribadire l'importanza dell'autodeterminazione delle donne in tutte le scelte di vita;

* perché ci teniamo molto a creare spazi di discussione e confronto con le giovani donne e con le migranti sulle nostre sessualità e sui nostri desideri al di fuori di moralismi religiosi e ingerenze maschili;

* perché crediamo che informazione, prevenzione e consapevolezza siano gli strumenti migliori per non delegare al potere medico tutto ciò che riguarda la nostra salute;
* perché per noi le pratiche femministe efficaci sono quelle che le donne costruiscono insieme e non quelle elemosinate al ministero delle pari opportunità che, tra l'altro, torna oggi a propinarci i valori dio-patria-famiglia – dove in nome di dio si nega l'autodeterminazione delle donne, in nome della patria si vuole sottomettere i nostri corpi alla 'riproduzione della razza', in nome della famiglia si nega una realtà che le donne conoscono fin troppo bene sulla propria pelle: la famiglia massacra e uccide.

Per queste ragioni siamo determinate a far vivere questo spazio autogestito e a difendere l'esperienza dell'ambulatorio e invitiamo tutte le donne, femministe e lesbiche a partecipare ai presidi contro la minaccia di sfratto con la forza pubblica che si terranno la sera di lunedì 24 novembre dalle 20 e la mattina di martedì 25 novembre dalle 6 in via dei Transiti 28 a Milano (MM1 Pasteur).

Le compagne della Consultoria autogestita per donne e del Collettivo femminista Maistat@zitt@

INDECOROSE E LIBERE

QUI >> la rassegna stampa

QUI >> i video

della manifestazione nazionale di Roma ...

bollettino

da liberazione.it del 23/11/08
Beatrice Busi


Domenica 16 novembre
Genova
Di Elga, 51 anni, casalinga, dicono che è depressa, che ha un sacco di manie. Del figlio Alex, 24 anni, che sta per laurearsi a Scienze della comunicazione, dicono che sia uno studente modello. La mamma però, lo rimprovera di continuo di lasciarla troppo da sola, si lamenta, chiede di essere aiutata. Come questa sera, quando lui le ha risposto con tre coltellate alla gola e tre alla pancia . Sono le 23.20, Elga viene portata in ospedale. E' stato lui a chiamare i soccorsi, credeva di averla ammazzata. Ha chiesto scusa, dice che era esasperato. Ieri mattina, a Licodia Eubea (Ct), invece, è stato rintracciato l'assassino di Carmelina, 54 anni. E' il figlio Paolo, 25 anni. Giovedì 13, l'aveva ammazzata con 80 coltellate, inseguendola per tutta la casa . Di lui dicono che fosse poco sereno.

Lunedì 17 novembre
Cattolica (Rn)
Loretta ha 48 anni, è titolare di un hotel in centro. Si è sposata a 16 anni, incinta della primogenita. Monia ora ha 31 anni, è sposata, ha un bimbo di un anno, vive nelle Marche. Loretta è stanca, consumata da un matrimonio difficile. In albergo fa tutto lei. Dicono che lui tiene la pubbliche relazioni. E fa i caffè. E ha degli hobbies costosi. Lei lo sta lasciando. Dorme in albergo da un pò, mentre lui è rimasto nell'appartamento. L'altra figlia, Valentina, 28 anni, sta con lei, non vuole lasciarla sola. E' anche andata dai carabinieri, per sapere come comportarsi nel caso lui esagerasse con le mani e le minacce. Sono da poco passate le 8. Loretta vuole aprire l'hotel per Natale, invita il marito a portare via le cose che tiene nella veranda. Modellini di aerei, la moto Bmw 1200, un pò di tutto. Lui dà subito in escandescenze, come al solito. Valentina gli urla contro che se non la smette va a raccontare tutto ai carabinieri. Proprio tutto. Le botte, i maltrattamenti, gli abusi. Lui imbraccia il fucile da caccia automatico, quello che ha comprato da poco. Spara un colpo a bruciapelo alla gamba sinistra della figlia. Poi, un secondo colpo diretto al petto che Valentina riesce a schivare e che le sfiora una spalla . Loretta, nel panico, prende il cellulare, chiama il 112. «Mio marito ha un fucile...». Poi un colpo le spappola il fegato e un secondo le trapassa il cuore. Lui le lascia lì così, va in albergo e si spara un colpo sotto al mento . Loretta è morta. Valentina è ricoverata nel reparto di ortopedia. Il padre, è fuori pericolo.
Solito coro di commenti sull'inspiegabilità del gesto. Era una famiglia normale, persino benestante. Come quella di Verona, della quale Liberazione ha parlato ieri. Lui, noto commercialista, prima di suicidarsi, ha ammazzato i tre bambini e la moglie .

giovedì 20 novembre 2008

Ambulatorio medico popolare di Milano

L'Ambulatorio Medico Popolare ha ricevuto un nuovo avviso di sloggio previsto per il 25 di novembre. Stavolta è stata inoltrata la richiesta di forza pubblica.

Per questo indiciamo un presidio con colazione martedì 25 novembre, dalle 6.00 in poi, davanti alla sede dell'Ambulatorio Medico Popolare in via dei Transiti 28 - Milano.

martedì 18 novembre 2008

apertura commenti

... bon ... abbiamo deciso di aprire la possibilità di commentare i post ...

e voi direte, e tutto quel discorso su "non vogliamo passare il tempo a smistare, controllare i commenti" e "questo non è un diario on line ma un modo per raggiungervi"?

e vabbè ... si sa, le donne cambiano spesso idea ...

le Collettiva

lunedì 17 novembre 2008

Bollettino

Beatrice Busi su Liberazione.it del 16/11/08


Domenica 9 novembre
Pianezza (To)
Sono passate le 5 del pomeriggio, lei è in casa con la figlia di 9 anni. La puzza di gas si fa sempre più forte. L'odore viene dal piano di sotto della villetta, dove abita l'ex marito. Si sono separati a febbraio e hanno deciso di dividersi la casa. I vigili del fuoco trovano una sbarra di ferro a bloccare la porta della cucina. Dentro, finestre chiuse, tappeti contro le fessure per impedire il passaggio dell'aria, i quattro fornelli aperti al massimo. Lui, 38 anni, tecnico di laboratorio, non c'è, è uscito. Lo trovano, dice che il gas aperto deve esserselo dimenticato. Lo arrestano per tentata strage. Fucile, pistola e proiettili che aveva in casa, sequestrati.

Lunedì 10 novembre
Oristano (Ss)
Lei l'ha lasciato e se n'è andata. E' sera inoltrata, lui, 57 anni, le va sotto casa. Con un fucile. Prima le buca una ruota dell'auto, poi alza il fucile verso il balcone e spara. Il proiettile manda in frantumi la vetrata e si conficca sul soffitto della stanza. L'hanno arrestato per detenzione abusiva di armi, danneggiamento aggravato, minacce e molestie.

Sassari
Lei ha 29 anni, di cui 3 di maltrattamenti e violenze da parte del compagno. Due mesi fa è riuscita a mandarlo via di casa. E' mezzogiorno di domenica. Lui, 39 anni, va a cercarla, è convinto che abbia un'altro uomo. Lei non gli apre, ha degli ospiti, una coppia di amici con i loro bimbi. Alle 4 del pomeriggio, ci riprova. Lei gli dice di andarsene, lui comincia a gridare, a prendere a spallate il portoncino fino a sfondarlo. Irrompe in casa, la prende per un braccio, la sbatte contro il muro, di fronte agli occhi attoniti degli amici e dei bambini. Lei riesce a divincolarsi, si chiude in camera e chiama il 113. Lui, intanto, le sta sfasciando la cucina. Quando arrivano i poliziotti, si scaglia anche contro di loro. Oggi è stato scarcerato, in attesa del processo. Gli hanno imposto di stare lontano da casa di lei. Dobbiamo affidarci alla speranza che lo faccia?

Martedì 11 novembre
Baranzate (Mi)
Lei ha 46 anni, un figlio e una figlia di 20 e 22 anni, e un marito padrone. Lui, 52 anni, controlla costantemente e impedisce i loro movimenti. Se sgarrano, li minaccia e mena le mani. Fino ad oggi, quando è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia dopo mesi di indagini. Come ha spiegato il capitano dei carabinieri di Bollate, «il rischio di degenerazione delle condotte in ambito familiare si è moltiplicato negli ultimi anni, determinando il verificarsi di vere e proprie tragedie. Un contesto che impone il monitoraggio preventivo di tutte le situazioni a rischio, per intervenire prima che si arrivi al punto di non ritorno».

Venerdì 14 novembre
Jesi (An)
E' ancora notte quando arrivano i carabinieri. Lui, 30 anni, ha chiamato 112 e 118 dicendo che la sua compagna, in preda ad una crisi isterica, sta distruggendo la casa. La trovano per terra, in camera da letto. In ospedale, viene fuori la verità. Lui l'ha picchiata e minacciata di morte. Lei, una volta dimessa, cerca di rientrare in casa, lui glielo impedisce. Questa volta, i carabinieri lo arrestano per lesioni e violenza privata.

sabato 15 novembre 2008

non mantengo una promessa

Avevo promesso, a me stessa, che non avrei detto e scritto niente su Eluana Englaro.
Come una specie di forma di rispetto, forse banale, per il dolore di uomo che ha perso una figlia e che ha dovuto lottare contro tutti invece che prendersi il tempo, sacrosanto, di soffrire.

Ma queste parole,

- 'Chi la considera morta, lasci che Eluana rimanga con noi che la sentiamo viva': lo scrivono le suore della clinica dov'e' ricoverata.'Noi tutte continuiamo a servire la vita di Eluana Englaro e di tutti i nostri pazienti', sottolineano in una nota le religiose. 'La nostra speranza -e di tanti con noi- e' che non si procuri la morte per fame e sete ad Eluana e a chi e' nelle sue condizioni. Per questo affermiamo la nostra disponibilita' a continuare a servire - oggi e in futuro - Eluana'. (ANSA - MILANO, 14 NOV)

mi risuonano nella testa, come un martello.

Quanta arroganza, quanta prepotenza. Quanta cattiveria c'è, in queste parole?

Non riesco a uscirne.

"Chi la considera morta ... "

" ... non si procuri la morte per fame e sete ... "

Queste sono parole crudeli. Queste sono parole senza rispetto.


Non bisognerebbe mai intromettersi nel dolore altrui, non bisognerebbe mai legiferare sul dolore altrui, mai infierire, mai giudicare, mai imporre una condotta, mai, mai e poi mai.

Mi si comprimono i polmoni e mi fa male il cuore.

Ci dicono come vivere, ci dicono come morire, ci dicono come non vivere, ci dicono come non morire.

Sono arrabbiata. Furiosa.

Lasciate in pace le persone.

Lasciateci in pace.

Tutti pronti a puntare il dito, a sommergerci con la vostra morale distorta. 
Imparate a tacere, di fronte alla morte. Imparate a tacere di fronte al dolore. Imparate a tacere di fronte al coraggio. Imparate a tacere di fronte a ciò che non conoscete e che non potete capire. Imparate a rispettare la dignità.

Imparate a tacere.

C'è un limite a tutto, c'è un limite alla polemica, c'è un limite alle dannate ideologie, c'è un limite alle parole che possono essere dette che è stato abbondantemente superato.

Imparate a tacere.

venerdì 14 novembre 2008

mercoledì 12 novembre 2008

La Camera manda avanti il DDL anti-blog

fonte: punto informatico

Roma - Era ottobre 2007. Il consiglio dei ministri approvava il cosiddetto "DdL Levi-Prodi", disegno di legge che prevedeva per tutti i blog l'obbligo di registrarsi al Registro degli Operatori di Comunicazione e la conseguente estensione sulle loro teste dei reati a mezzo stampa.

La notizia, scoperta del giurista Valentino Spataro e rilanciata da Punto Informatico, fece scoppiare un pandemonio. Si scusarono e dissociarono i ministri Di Pietro e Gentiloni, ne rise il Times, Beppe Grillo pubblicò un commento di fuoco sul suo blog. Il progetto subì una brusca frenata e dopo un po' le acque si calmarono. Cadde il governo Prodi.

Un anno dopo: novembre 2008. Un altro giurista, Daniele Minotti, si accorge che il progetto di legge gira di nuovo nelle aule del nostro Parlamento, affidato in sede referente alla commissione Cultura della Camera (DdL C. 1269).
Minotti ne fa una breve analisi sul proprio blog, marcando le diversità fra il nuovo testo e quello precedente. Abbiamo tuttavia alcune differenze di interpretazione. Diamo insieme un'occhiata ai punti salienti del progetto di Legge per capire cosa possono aspettarsi i navigatori e i blogger italiani:
Art. 2.
(Definizione di prodotto editoriale).

1. Ai fini della presente legge, per prodotto editoriale si intende qualsiasi prodotto contraddistinto da finalità di informazione, di formazione, di divulgazione o di intrattenimento e destinato alla pubblicazione, quali che siano la forma nella quale esso è realizzato e il mezzo con il quale esso viene diffuso.

Qualsiasi blog rientra in questa definizione.

Art. 8.
(Attività editoriale sulla rete internet).

1. L'iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione dei soggetti che svolgono attività editoriale sulla rete internet rileva anche ai fini dell'applicazione delle norme sulla responsabilità connessa ai reati a mezzo stampa.

3. Sono esclusi dall'obbligo dell'iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione i soggetti che accedono alla rete internet o che operano sulla stessa in forme o con prodotti, quali i siti personali o a uso collettivo, che non costituiscono il frutto di un'organizzazione imprenditoriale del lavoro.
All'apparenza il comma 3 escluderebbe la maggioranza dei blog dall'obbligo di registrazione e dai correlati rischi legali. Ma non è così. Ecco alcuni esempi pratici.

Il blog di Beppe Grillo ha una redazione, ha banner pubblicitari, vende prodotti. In parole povere: sia secondo il Codice Civile, sia secondo la comune interpretazione dell'Agenzia delle Entrate, fa attività di impresa. Se il progetto di legge fosse approvato, perciò, Beppe Grillo avrebbe con tutta probabilità l'obbligo di iscriversi al ROC. Non solo: sarebbe in questo modo soggetto alle varie pene previste per i reati a mezzo stampa.

Affari suoi, diranno forse alcuni. Eppure non è l'unico a doversi preoccupare. Nella stessa situazione si troverebbero decine, probabilmente centinaia di altri ignari blogger. Infatti: chiunque correda le proprie pubblicazioni con banner, promozioni, o anche annunci di Google AdSense, secondo la comune interpretazione dell'Agenzia delle Entrate, fa attività di impresa.

Il ragionamento è semplice. L'apposizione di banner è un'attività pubblicitaria continuativa che genera introiti; una prestazione continuativa è un'attività di impresa; chi fa impresa grazie alle proprie pubblicazioni deve registrarsi al ROC; chi è registrato al ROC può incorrere nei reati di stampa. Chi invece è in questa situazione e non si registra al ROC, può essere denunciato per stampa clandestina (ricordiamo un caso recente).

Per quanto in nostra conoscenza, manca ancora un pronunciamento strettamente ufficiale dell'Agenzia delle Entrate (interpello) se l'uso di qualche banner rientri nelle attività dell'impresa (ma l'orientamento è piuttosto chiaro: banner = attività lucrosa continuativa; attività lucrosa continuativa = impresa).

Per questa ragione, se il progetto di Legge venisse approvato come è ora proposto, saremmo nel migliore dei casi di fronte ad una legge passibile di più interpretazioni e quindi potenzialmente molto pericolosa. Facciamo un esempio di fantasia, ambientato a Paperopoli.

Rockerduck: "Se non cancelli l'articolo sul tuo blog che parla male di me, ti trascino in tribunale per diffamazione a mezzo stampa."
Paperino: "Ma il mio blog non è una testata!"
Rockerduck: "Però hai un banner pubblicitario, quindi potresti essere un'impresa, e quindi devi iscriverti al ROC. Anzi, se non togli l'articolo ti denuncio pure per stampa clandestina."
Paperino: "Ok. Sob."

Provate a sostituire "Rockerduck" con "picciotto" e "Paperino" con "cittadino" e il gioco è fatto.

Luca Spinelli

martedì 11 novembre 2008

Prossimi appuntamenti

Volevo ringraziare tutti quelli che sono venuti domenica all'aperitivo e a vedere lo spettacolo.
Un enorme grazie sopratutto alle "BelleBallerine" di PuntidiVista: Silvia, Chiara, Tiziana, Chiara... al divano e al suo trasportatore!

Vi aspettiamo giovedì 20 Novembre alle ore 21.00 per la proiezione di:
“vogliamo anche le rose”
documentario di alina marazzi - Italia 2007

VI RICORDO CHE LA PROIEZIONE E' APERTA A TUTTI!


Sono ancora disponibili posti per il laboratorio di scrittura creativa (che si svolgerà sabato 29 e domenica 30 novembre a Tradate) e per il workshop di internet (che si svolgerà domenica 14 dicembre a Varese). Questi due corsi sono riservati alle donne.
Fateci uno squillo o mandateci una mail se siete interessate.

Pillow

venerdì 7 novembre 2008

Aperitivo con interferenze

domenica 9 novembre

ore 19.00 - aperitivo con interferenze
PUNTIdiVISTA
performance di video-danza

VI RICORDO CHE GLI APERITIVI e LE PROIEZIONI SONO APERTE A TUTTI FEMMINE E MASCULI!
...QUINDI MI RACCOMANDO PORTATE ANCHE I VOSTRI FIDANZATI...VI ASPETTIAMO in via Carducci 3 a Tradate.


IL LABORATORIO DI SCRITTURA E IL WORKSHOP DI INTERNET, SONO ESCLUSIVAMENTE PER LE DONNE E VANNO PRENOTATI.

Le Collettiva

giovedì 6 novembre 2008

BOICOTAGGIO CONTRO IL "TELEFONO SPIONE" DI GERENZANO

Da un volantino tovato in un bar di Gerenzano:

BOICOTAGGIO CONTRO IL "TELEFONO SPIONE" DI GERENZANO

La giunta razzista di Gerenzano, con un volantino distribuito nelle case dei cittadini, invita tutti gli zombie alla delazione contro chi si ostina a vivere,
istituendo due numeri telefonici per segnalare:
"schiamazzi, disturbo alla quiete, vandalismi, [...] informazioni circa la presenza di clandestini sul territorio, [...] presenza di troppe persone in un appartamento, oppure troppi via vai in una casa"

BOICOTTIAMO QUESTA INFAME ISTIGAZIONE ALLA DELAZIONE!
INTASIAMO I DUE NUMERI!
A PARTIRE DA GIOVEDÌ 6 NOVEMBRE dalle 8 alle 19

347 36 51 414 - 331 427 17 27
DIGLI COSA NE PENSI !

Amanti della libertà

(fonte: lombardia.indymedia.org)

Il Comune di Gerenzano invita tutti gli zombie alla delazione contro chi si ostina a vivere...

Numeri di telefono per segnalare "schiamazzi, vandalismi e clandestini"

“Viabilità, schiamazzi, disturbo della quiete, vandalismi e tutto ciò che non richiede un intervento immediato, come per esempio informazioni circa la presenza di clandestini sul territorio”. È parte del testo del volantino distribuito dal Comune di Gerenzano per far conoscere ai cittadini i due numeri di telefono messi a disposizione per le segnalazioni urgenti o meno urgenti. “Non fraintendiamo – spiega il vicesindaco Pierangela Vanzulli della Lega Nord – non siamo razzisti e non è una caccia alle streghe. Semplicemente sono dei numeri per poter permettere ai cittadini di segnalare dove non viene rispettata la legge. Non si tratta solo di clandestini, ma anche di problemi riguardo all’abitabilità di una casa”.
Ed ecco che un primo numero di telefono (347 – 36 15 414) è attivo dalle 8 alle 19 tutti i giorni “per urgenze che necessitano il loro intervento immediato” recita il volantino. Il secondo numero (331 – 427 17 27) per le situazioni già citate. Per chi chiamerà questi numeri c’è anche la possibilità, come segnalato nel volantino, di mantenere l’anonimato.
”Riceviamo tutti i giorni diverse segnalazioni, sia io che l’assessore Borghi – prosegue il vicesindaco -. È capitato che ci facessero notare la presenza di troppe persone in un appartamento, oppure troppi via vai in un’altra casa del centro. Tutte segnalazioni che sono state vagliate dai vigili per poi essere passate ai carabinieri. Con questi numeri a disposizione dei cittadini, le segnalazioni saranno più veloci e dirette”.
”Ci tengo a precisare che non è un provvedimento razzista come viene vista ogni cosa proposta dalla Lega – conclude il vicesindaco -. Questo nuovo servizio riguarda tutti coloro che non rispettano le leggi, chi delinque. Chi è in regola e non ha commesso nulla al di fuori della legge non ha nulla da temere”.

Lunedi 3 Novembre 2008
M.S.
redazione@varesenews.it

lunedì 3 novembre 2008

SULLA MANIFESTAZIONE A ROMA DEL 22

Dunque,

qui si sta cercando di capire se da Milano parte qualche bel treno speciale o qualche pullman per Roma. Si sa, la Capitale è lontana per noi qui nel profondo nord e viaggiare lontano fa rima con spendere molto ...

chi fosse interessata a farsi un giro a Roma ce lo faccia sapere, così almeno cominciamo a renderci conto di quante potremmo essere a muoverci ...

collettiva.tradate@gmail.com


baci e abbracci


Le Collettiva

bollettino

da Liberazione del 2 novembre 2008

Sabato 25 ottobre
Milano
Si erano lasciati e, la sera prima, si erano rivisti a casa di lui. Lei, 32 anni, del Marocco, sperava in un'amicizia. Lui, 33 anni, suo connazionale, ci ha provato. Lei ha detto no, lui l'ha violentata minacciandola con una lametta. Per un giorno intero le ha impedito di andarsene . Finché lei non è riuscita a scappare e a fermare una pattuglia di passaggio. Lui è accusato di sequestro di persona e violenza sessuale. Lei è stata ricoverata al centro antiviolenze della clinica Mangiagalli, con varie ferite da taglio su tutto il corpo.

Cesena
Lei ha 22 anni, è incinta di 8 mesi. Viene dalla Tunisia, da tre settimane ha raggiunto il marito in Italia. Lui, 37 anni, imbianchino, l'ha subito chiusa a chiave in una stanza . Le permette di uscire solo per andare al bagno, la picchia, la insulta e la minaccia. Finché, per una volta, si dimentica di girare la chiave nella toppa. Lei si precipita fuori di casa, in pigiama e ciabatte, e da una cabina chiama un'amica, sua connazionale. Poi attende i poliziotti che l'accompagnano al pronto soccorso. Lui è stato arrestato per sequestro di persona e maltrattamenti in famiglia.

Mercoledì 29 ottobre
Isola delle Femmine (Pa)
Due anni di violenze, conclusi con l'arresto del marito. Lei, madre di due figli avuti da una relazione precedente, l'ha denunciato. Vicini e amici hanno confermato i suoi racconti. Lui, 50 anni, spesso la picchiava con un frustino .

Arbus (Ca)
Lei, 48 anni, casalinga, ha chiamato i carabinieri per denunciare il marito. Lui, 72 anni, pensionato, dopo averla picchiata brutalmente, si è dato alla fuga . L'hanno arrestato per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e porto d'armi abusivo: un grosso coltello da cucina.

Firenze
Per le botte, ha abortito già due volte. L'aveva denunciato. Era stata affidata ad una struttura protetta, poi era ritornata a stare con lui e le violenze erano ricominciate . Ora, è stato arrestato. Lui, 25 anni, commesso, originario del Marocco, è accusato di violenza sessuale, lesioni e maltrattamenti.

Ceglie del Campo (Ba)
Nunzia, 47 anni, due figli, è in motorino con suo fratello, 54 anni. Stanno tornando dal funerale di un parente, dove hanno litigato per l'ennesima volta con il padre. Lui, 77 anni, li segue con la sua auto, accelera, li travolge e tira dritto . Nunzia è morta in ospedale, il fratello è ferito. Il padre è stato arrestato per omicidio volontario.

Venerdì 31 ottobre
Riposto (Ct)
E' entrato in carcere per scontare una condanna per violenza sessuale, atti osceni e violenza privata contro la donna che si occupava di lui. Lei, non era la moglie, era la "badante". Dieci giorni fa a Reggio Calabria, una storia, forse analoga, è finita molto peggio. Eluta, 44 anni, veniva dalla Romania ed è stata ammazzata con un colpo di fucile alla testa . Lui, 88 anni, ha detto che il colpo è partito accidentalmente mentre puliva l'arma, ma gli inquirenti non gli credono. E' in stato di arresto per omicidio volontario.

Anche queste sono storie di "normali" famiglie italiane.

domenica 2 novembre 2008

bello

... in questa domenica di pulizie e pranzi con parenti ho appena finito di leggere questo post di Viscontessa, dal blog delle sorelle d'italia ... davvero davvero bello ... secondo me ...

Dedicato proprio a te

Detesto spolverare e stirare. Lucidare un pavimento mi da una certa soddisfazione tanto che me ne vado spesso in cerca della cera ideale ovvero quella che una volta terminato il lavoro farà apparire tutte le stelline sul mio pavimento. Lavo, cucino, rastrello il giardino e di tanto in tanto passo la cera anche sui mobili. Qualche volta lucido l’argenteria ma più facilmente lucido le pentole di rame che tengo in cucina perché d’argento, a dire il vero, ho soltanto un paio di ciotole regali di nozze del mio primo matrimonio. A lucidare i rami ho imparato da mia madre e ho imparato da lei molte altre cose come togliere le incrostazioni da un forno o mettere le tende in ammollo con l’amido. Alcune cose mi piacciono proprio, mi divertono e mi rilassano come per esempio cucinare attività che ultimamente hanno scoperto anche molti uomini che ora ti spiegano quanto sia rilassante cucinare come se lo avessero scoperto loro, come se prima della loro scoperta l’umanità si fosse cibata di radici e carne cruda.




A volte, quando la mattina porto i cani a spasso e vedo sulle finestre delle altre abitazioni i cuscini e le lenzuola a prender aria, mi dico che vorrei farlo anche io, mi dico che vorrei fare la casalinga, vorrei far prendere aria ai miei cuscini e poi vorrei andare al mercato a fare la spesa, vorrei scegliere ogni giorno mazzi di carciofi freschi e lamentarmi per il prezzo con il verduraio.
Non c’è niente di gratificante nel spostare le mie chiappe dalle sedia di cucina dove stati seduta a sgranare fagioli e quella dell’ufficio dove me ne sto a sgranare fatture. Certo, nei periodi nei quali mi è capitato di non lavorare ti rendi conto che il mondo è là fuori e che di fagiolo in fagiolo, se non fai attenzione, rischi di perdere il contatto con la realtà ma è aberrante pensare che per sentirti parte del mondo devi essere sempre stanca, indaffarata, incazzata, preoccupata, competitiva e sentirti perennemente in colpa per qualcosa, eppure questa pare la forma di più diffusa di emancipazione che siamo riuscite a costruire negli anni.
Tuttavia è ancora più deprimente che si associ la figura della casalinga a quella di una “donnetta”, di una poveretta che nella vita non ha saputo fare altro. Non voglio con questo rivalutare il ruolo sociale della casalinga né aprire un dibattito sulla creatività necessaria alla preparazione di un coniglietto in pasta di sale, ma l’altra sera mi è capitato di sentire Magalli che raccontava come gli era venuta l’idea del famoso gioco dei fagioli della Carrà.
Qualcuno lo ricorderà, altri ne avranno sentito parlare comunque sia si trattava di indovinare il numero esatto dei fagioli contenuti in un grosso contenitore di vetro. Un gioco stupido, un gioco più che altro di fortuna alla cui soluzione era possibile arrivare solo seguendo abbastanza fedelmente il programma tanto da escludere tutti i numeri sbagliati già proposti dagli altri telespettatori. Magalli insomma, ha raccontato che dovevano trovare un gioco semplice per il pubblico semplice di solito di fronte alla televisione a quell’ora, ovvero le casalinghe. E allora ecco, questa associazione casalinga uguale persona sempliciotta, ignorante, poco dotata intellettualmente, mi ha un po’ disturbata e mi ha disturbata perché quest’associazione, tra l’altro molto frequente, da per scontato che se come donna vali poco più di un fagiolo, la tua scelta non può essere quella di startene a casa a rammendar calzini anche se l’alternativa è semplicemente quella di timbrar raccomandate per otto ore al giorno.
E poi ho pensato a mia madre e alle sue amiche che casalinghe lo erano perché quello era il ruolo a cui erano destinate ma che sicuramente non sapevano che quel gioco dei fagioli fosse dedicato a loro. E di questo sono davvero sicura perché ancora ricordo mia madre che di fronte a quei fagioli disse qualcosa tipo “e questo hanno il coraggio di chiamarlo “gioco? E a chi sarebbe rivolto questa specie di gioco?”.
Ecco mamma, bisogna che te lo dica, quel “gioco” era proprio dedicato a te.

sabato 1 novembre 2008

MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE

Corteo di donne autorganizzato
ROMA, 22 NOVEMBRE 2008


P.zza della Repubblica, ore 14.00

INDECOROSE E LIBERE!
La violenza maschile è la prima causa di morte e di invalidità permanente
delle donne in Italia come nel resto del mondo. La violenza fa parte delle
nostre vite quotidiane e si esprime attraverso la negazione dei nostri
diritti, la violazione dei nostri corpi, il silenzio.
Un anno fa siamo scese in piazza in 150.000 per dire NO alla VIOLENZA
MASCHILE e ai tentativi di strumentalizzare la violenza sulle donne, da
parte di governi e partiti, per legittimare politiche securitarie e
repressive e torneremo in piazza anche quest’anno perché i governi
cambiano ma le politiche restano uguali e, al giorno d’oggi, peggiorano.
In un anno gli attacchi alla nostra libertà e autodeterminazione sono
aumentati esponenzialmente, mettendo in luce la deriva autoritaria,
sessista, e razzista del nostro paese.
Ricordiamo il blitz della polizia al policlinico di Napoli per il presunto
aborto illegale, le aggressioni contro lesbiche, omosessuali e trans,
contro immigrate/i e cittadine/i di seconda generazione. Violenza
legittimata e incoraggiata da governi e sindaci-sceriffi che vogliono
imporre modelli di comportamento normalizzati in nome del “decoro” e
della “dignità” impedendoci di scegliere liberamente come condurre le
nostre vite.
La violenza maschile ha molte facce, e una di queste è quella
istituzionale: vorrebbero risolvere la crisi economica e culturale che
stiamo vivendo smantellando lo stato sociale.
Per salvare le banche, rifinanziare le missioni militari all’estero e
militarizzare le nostre città tagliano i fondi ai centri antiviolenza, ai
consultori e a tutti i servizi che garantiscono alle donne libertà, salute
e indipendenza,
Con la legge 133 tagliano i fondi alla scuola e all’università pubblica
per consegnare l’istruzione nelle mani dei privati determinando la fine
del diritto ad una istruzione gratuita e libera per tutte/i.
Con il decreto Gelmini, migliaia di insegnanti, maestre precarie, perdono
il posto di lavoro, e viene meno un sistema educativo - il tempo pieno -
che sostiene le donne, consentendo loro una maggiore libertà di movimento
e autonomia.
L’obiettivo delle riforme del lavoro, della sanità, della scuola e
dell’università è di renderci sempre più precarie e meno garantite:
mogli e madri “rispettabili” rinchiuse nelle case, economicamente
dipendenti da un uomo, che lavorano gratuitamente per badare ad anziani e
bambini.
Non pagheremo noi la vostra crisi!

SABATO 22 NOVEMBRE
SAREMO DI NUOVO IN PIAZZA

PER RIBADIRE
con la stessa forza, radicalità e autonomia che la VIOLENZA MASCHILE non
ha classe né confini, NASCE IN FAMIGLIA, all’interno delle mura
domestiche, e NON È UN PROBLEMA DI ORDINE PUBBLICO
E AFFERMARE CHE
al disegno di legge Carfagna, che criminalizza le prostitute e impone
regole di condotta per tutte, che ci vuole dividere in buone e cattive, in
sante e puttane, in vittime e colpevoli, noi rispondiamo che

SIAMO TUTTE
INDECOROSAMENTE LIBERE!

al decreto Gelmini che ci confeziona una scuola autoritaria e razzista, noi
rispondiamo che VOGLIAMO TUTTE 5 IN CONDOTTA!

ai pacchetti sicurezza e alle norme xenofobe che ci vogliono distinguere in
cittadine/i con e senza diritti, rispondiamo che SIAMO TUTTE CITTADINE DEL
MONDO E ANDIAMO DOVE CI PARE!

Sommosse – Rete Nazionale di femministe e lesbiche
per adesioni: sommosse_roma@inventati.org

www.flat.noblogs.org

giovedì 30 ottobre 2008

4 Novembre 2008 (RI)APRE IL CONSULTORIO AUTOGESTITO DEMEDICALIZZATO!

4 Novembre 2008 (RI)APRE IL CONSULTORIO AUTOGESTITO DEMEDICALIZZATO!

L'ambulatorio medico popolare di via dei Transiti a Milano non ottempera all'ordinanza di rilascio dell'immobile e rilancia:
dal 4 novembre il collettivo MaiStat@Zitt@ riapre lo spazio consultorio riservato alle donne, tutti i martedì dalle 18 alle 19,30

IL 4 NOVEMBRE ALLE 18 INAUGURIAMO LA RIAPERTURA DI QUESTO SPAZIO CON UN APERITIVO, sfidando le avverse vicende giudiziarie che hanno visto il nuovo proprietario degli spazi in cui ha sede l'amp vincere la causa per la liberazione dell'immobile, e che prevedono un nuovo accesso dell'ufficiale giudiziario (con richiesta di forza pubblica) per il 25 novembre prossimo.
DALLA SETTIMANA SUCCESSIVA LO SPAZIO CONSULTORIA SARA' APERTO TUTTI I MARTEDI' DALLE 18 ALLE 19.30.

4/11/08 (ri)apre il consultorio autogestito e demedicalizzato

IL PROGETTO

Nel 1994, a Milano, in alcuni spazi della casa occupata di via dei Transiti, cominciava l'esperienza dell'Ambulatorio Medico Popolare per la difesa del diritto alla salute. All'interno di quell'esperienza, su un progetto portato avanti da tempo da un collettivo di compagne molto giovani, nasceva il Consultorio autogestito e demedicalizzato.
Al Consultorio si potevano trovare informazioni "non neutre" sulla contraccezione, sull'aborto, sulla gravidanza, sulla salute delle donne, oltre che una mappatura "critica" dei consultori pubblici milanesi e degli ospedali. Nel corso degli anni sono stati ripetutamente svolti incontri di autoformazione su questi argomenti sia all'interno del consultorio che nei centri sociali, e con le donne straniere nelle scuole di italiano.
Un'esperienza preziosa che nel 2000, per problemi di tempo e di forze, è stato inevitabile concludere, ma se è stato chiuso lo spazio "dedicato", cioè la giornata in cui l'ambulatorio era aperto solo per le donne, non è venuto meno in tutti questi anni il punto di riferimento informativo costituito dalle compagne che continuano a svolgere la loro attività in Ambulatorio.
La situazione attuale di attacco all'autodeterminazione delle donne e di rimessa in discussione di alcuni diritti dati per acquisiti, rende necessario riaprire questo spazio "fisico" in cui poter fare informazione, in particolar modo sull'interruzione di gravidanza, sulle modalità di accesso (soprattutto per le donne migranti) e sulla qualità delle strutture pubbliche dedicate alla salute delle donne, sulla conoscenza del proprio corpo e sulla contraccezione, sulle malattie a trasmissione sessuale.

LE ATTIVITA'

questo ciò che si potrà trovare da subito
* informazioni, assistenza, e indirizzamento alle strutture pubbliche per richieste di interruzione di gravidanza
* informazioni e indirizzamento ai consultori pubblici milanesi e alle strutture ospedaliere a cui rivolgersi per problemi ginecologici, gravidanza, parto, menopausa
* informazioni e indirizzamento alle strutture contro la violenza maschile sulle donne
* ogni primo martedì del mese sarà dedicato in particolare, ma non solo, alle donne lesbiche
* informazioni e materiali riguardanti la campagna “obiettiamo gli obiettori” e spazio osservatorio OGO dove fare segnalazioni su abusi in caso di richiesta di IVG o di pillola del giorno dopo, o su problemi legati alla presenza di medici obiettori di coscienza nei consultori o negli ospedali

queste le attività che partiranno prossimamente
* informazioni e incontri sulla contraccezione
* informazioni e incontri sulle malattie a trasmissione sessuale
* informazioni e incontri sulla medicina naturale, momenti di autoformazione su sessualità, consapevolezza e contraccezione
le attività della consultoria sono completamente autogestite a autofinanziate: non verranno richieste iscrizioni, soldi, tessere sanitarie, permessi di soggiorno o altri documenti.

Questi i riferimenti per informazioni o contatti
02-26827343 lun 15,30-18,30 e gio 17,30-20,30 (orario di apertura AMP) e mar 18-19,30 (orario consultoria)

maistatezitte@autistiche.org

www.vieneprimalagallina.org


sul sito e nel blog sono già a disposizione un po' di informazioni utili
interruzione di gravidanza: cosa fare e dove rivolgersi se si deve abortire
i consultori e gli ospedali a milano e provincia (attività, indirizzi e orari) (in realizzazione)
contraccezione (in realizzazione)

martedì 28 ottobre 2008

Salute e Servizi: Articoli sulla prevenzione di service4sexworkers

leggiamo e giriamo dal blog delle Ribellule

ATTENZIONE fate girare
al link quì sotto sono inserito alcuni testi in italiano e in inglese per
infomare le lavoratruci di strada su come devono comportarsi di fronte ai
fermi di polizia e alle multe.
Potete farli circolare e distribuirli alle vostre amiche che lavorano in
strada.

http://www.services4sexworkers.eu/s4swr/prevenzioni










Inserisci link

STUDENTI AUTO ORGANIZZATI A SARONNO

fonte: lombardia.indymedia.org

A Saronno un numeroso collettivo che comprende studenti di diversi istituti, sta organizzando manifestazioni autonome. Con pratiche e parole d'ordine forti e determinate.
GENERALIZZARE LA PROTESTA!
SCIOPERARE OCCUPARE BLOCCARE TUTTO!
W GLI STUDENTI AUTO-ORGANIZZATI SARONNO!

... segue articolo:

Saronno - Nel centro cittadino dilaga la protesta. Il corteo è partito dalle scuole e sta sfilando per le vie. Assemblee e lezioni all'aperto a Varese
Gli studenti liberano i binari, ma la protesta continua

È partita da Saronno la protesta anti Gelmini. Prima il liceo Grassi, poi, questa mattina, 28 ottobre, un lungo corteo ha invaso il centro cittadino. Si sono ritrovati circa mille e 500 studenti a sfilare per le vie, passando di scuola in scuola per invitare i ragazzi alla mobilitazione.

Dalle 8.30 sono in corteo, scortati da polizia municipale e carabinieri con striscioni intonando cori.

Il corteo si è concentrato attorno alle 8, per poi giungere al Comune e girare per le vie del centro. Attorno alle 10.45 alcuni studenti sono arrivati in stazione, per sedersi sui binari. Alla manifestazione stanno partecipando numerosi istituti, sia di Saronno (Ipsia, Itis "Riva", Itcg "Zappa", classico "Legnani"), sia dei paesi limitrofi: Limbiate (Itc "Elsa Morante") e Cesano Maderno (Itis "Versari"). Il liceo scientifico Grassi è invece rimasto nell'istituto occupato.

Alle 10.55 i ragazzi hanno abbandonato la stazione e liberato i binari. I treni da e per Milano sono arrivati su altri binari. Gli studenti sono rientrati nei rispettivi istituti per effettuare assemblee e decidere come proseguire la protesta. Nel pomeriggio al liceo Grassi si svolgerà un'altra assemblea per concertare le manifestazioni di domani, mercoledì 29 ottobre.

All'interno del Grassi resiste una percentuale di giovani in assemblea che discute e si confronta. Il liceo era stato "liberato" ieri sera ma questa mattina i ragazzi hanno deciso di occuparlo nuovamente, nel pomeriggio si confronteranno con alcuni docenti per decidere quali ulteriori azioni di protesta organizzare.

Nel resto della provincia i movimenti sono più timidi ma ci sono.
I ragazzi del classico Cairoli di Varese si riuniscono a metà mattina in assemblea hanno chiesto alla Preside un confronto per capire e valutare approfonditamente, senza le mezze frasi che rimbalzano da una parte all'altra.
Lezioni in piazza sono annunciate al liceo artistico Frattini di Varese, pioggia permettendo.

Martedi 28 Ottobre 2008
redazione@varesenews.it


PER AGGIORNAMENTI: resist.noblogs.org

lunedì 27 ottobre 2008

bollettino

fonte: liberazione.it del 27 ottobre 2008

articolo di Beatrice Busi


Sabato 18 ottobre
Foresto Sparso (Bg)
Ionela ha 30 anni, viene dalla Romania, lavora in un vivaio. Vive da sola, in un bilocale in affitto di proprietà del suo datore di lavoro. A settembre ha lasciato Jan, 46 anni, muratore. Lui era diventato sempre più violento e più volte l'ha minacciata di morte. Nel pomeriggio, il fratello di Jan comincia a preoccuparsi. Lui è uscito con degli amici la sera prima, non è ancora rientrato e non risponde al telefono. Decide di chiamare Ermete, il datore di lavoro di Ionela. Anche lui è preoccupato. Lei, non si è presentata al lavoro. Sono quasi le 20, Ermete entra nell'appartamento di Ionela con il mazzo di chiavi di scorta. Nel soggiorno c'è il cadavere di Jan. Sono i carabinieri a trovare il corpo di lei nella camera da letto. Probabilmente erano tra le 7 e le 8 del mattino quando lui ha suonato e lei l'ha fatto entrare, le ha tagliato la gola con taglierino da lavoro , per poi suicidarsi con la stessa arma.

Mercoledì 22 ottobre
Olbia (Ss)
Lei ha 46 anni, un figlio di 15 e un marito violento. Lui, 46 anni, operaio, quando arrivano i carabinieri avvisati dai vicini, sta minacciando con un coltello da cucina lei e il figlio . Questa volta, vuole denunciarlo. Lui cerca di fuggire per le campagne, ma viene subito bloccato. E' stato arrestato per maltrattamenti in famiglia.

Giovedì 23 ottobre
San Pietro Infine (Ca)
Adriana ha 47 anni, è sposata da più di venti con Marcello, 53 anni. Lui fa il meccanico, è titolare di un'officina che ripara mezzi agricoli. Hanno due figlie maggiorenni, e un figlio più piccolo, di 10 anni. La figlia più grande si è trasferita con il marito in un paese lì vicino. Il matrimonio di Marcello e Adriana è in crisi da tempo. Litigano spesso. Lei, esasperata, per qualche settimana si è fatta ospitare a casa di parenti, poi è tornata. Ha consultato un avvocato, vuole la separazione. E' mattina, Marcello esce per accompagnare a scuola il bambino, poi torna. Sono in cucina quando, alle 8.30, scoppia l'ennesimo litigio. Lui imbraccia il suo fucile da caccia e le spara due volte in pieno petto . Poi esce, va a casa della figlia, le racconta cosa ha fatto, insieme vanno dai carabinieri. Adriana è morta sul colpo.

Venerdì 24 ottobre
Vetralla (Vt)
Da quando si erano sposati, la picchiava spesso, con la cintura, con una mazza da baseball. Le spegneva le sigarette addosso, la insultava, la minacciava, anche di fronte ai figli . Lei l'aveva denunciato nel 2007, quando era finita al pronto soccorso. Lui, 24 anni, era stato allontanato da casa, ma il provvedimento non è bastato. Oggi l'hanno arrestato per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.

Cividale del Friuli (Ud)
Michela, 34 anni, si vuole separare, sta aspettando l'udienza. Stefano, 41, è già stato condannato per sequestro di persona e violenza privata contro di lei. Di nuovo, da giorni, le impedisce in tutti i modi di allontanarsi da casa senza di lui . Se lo fai, le ha detto, ammazzo i tuoi genitori. Questa volta, sono proprio i suoceri a denunciarlo. E' stato arrestato in flagranza di reato per sequestro di persona e violenza privata.

giovedì 23 ottobre 2008

APPUNTAMENTI INTERESSANTI IN QUEL DI MILANO

Al circolo della Rosa, si proiettano i migliori Film del Festival itinerante Esperienze di libertà femminile.


mercoledì 29 ottobre ore 19

Prima serata con i migliori film del Festival itinerante Esperienze di libertà femminile.
Donatella Massara organizzatrice per il Trust Nel nome della donna del Festival e Laura Modini dell’Associazione Lucrezia Marinelli ripropongono alcune proiezioni, quelle vincitrici e quelle giudicate migliori dalla giuria femminile popolare che nei mesi scorsi in 15 città ha esaminato i 41 film in concorso. Presentano i dati del Concorso e discutono del cinema indipendente in un’epoca dove le nuove tecnologie consentono a quelle che lo desiderano, senza l’impiego di troppo denaro, di fare film. È anche possibile consumare un aperitivo. Le proiezioni iniziano alle 20 precise (durata circa 90’).
I migliori cortometraggi
Questa notte è volata via (6’) di Elisa Bertolotti. Animazione di Elisa Bertolotti, Maristella Mangipinto e Francesco Benedini. Primo premio per la sezione VIDEO D’ARTE.
Amelia (17’) di Chiara Idrusa Scrimieri. Interpreti Amelia Arigliani, Giuseppina Stamerra. Primo premio per la sezione CORTI
La grande menzogna (14’) di Carmen Giardina. Interpreti Gea Martire, Lucianna De Falco, Carmen Giardina. Secondo premio per la sezione CORTI.
È femmina o no? (17’) di Silvia Novelli. Con Silvia Montagnini, Alessia Donadio, Giustina Iannelli, Stefania Maschio, Guido Catalano, Luca Cipriani, Roberta Carofalo, Marco Celia, Max.
The Attack of the Bride Monster (L’attacco del mostro sposa) (17’ ingl. sott.it.) di Vicky Boone. Interpreti Melba Martinez, Martin Burke, Lana Dieterich, Daniel Alexander Jones, Rob Faubion, Joelane Schumann, Barbara Chisholm, Jenn Garrison, Annie Suite.
Un’ora di lavoro, cent’anni di bellezza (32’) di Réjane Kerdaffrec. Interpreti principali Lucia Serra, Clara Di Girolamo, Dina Manti.

mercoledì 5 novembre ore 19

Seconda serata con I migliori documentari (storia dell’arte e donne) del Festival itinerante Esperienze di libertà femminile. Donatella Massara organizzatrice per il Trust Nel nome della donna del Festival e Laura Modini dell’Associazione Lucrezia Marinelli ripropongono alcune proiezioni, quelle vincitrici e quelle giudicate migliori dalla giuria femminile popolare che nei mesi scorsi in 15 città ha esaminato i 41 film in concorso. Sarà presente Daniela Bettella estimatrice e allieva di Maria Lai. È anche possibile consumare un aperitivo. Le proiezioni iniziano alle 20 precise (durata circa 90’).
Inventata da un dio distratto (45’) di Marilisa Piga e Nico Di Tarsia. Primo premio per la sezione Documenti. Interprete Maria Lai.
Chiara Carrer. Nel mondo dell’illustrazione per bambini (23’) di Elisabetta Lodoli. Interprete Chiara Carrer.
Il Gioco delle Soluzioni (28’, ingl. sott. it.) di Carla Vestroni. Interprete Ann Price. Opera prima.



L’Associazione per una Libera Università delle Donne di Milano, invece,
promuove un ciclo di seminari sul tema:


IL CORPO E LA POLIS:
IL PROTAGONISMO DEL CORPO NELLO SPAZIO PUBBLICO


Il tema, oggi di indiscussa attualità, è quello della sovraesposizione, nello spazio pubblico, del corpo e di tutte le esperienze essenziali dell'umano che hanno il corpo come parte in causa: nascita, morte, crescita, sessualità, maternità, salute, invecchiamento, ecc.
Sono tutte vicende, rimaste per secoli confinate nel “privato” e nella sfera “personale” e quindi vissute in solitudine, come accadimenti particolari di ogni singola vita, su cui intervengono oggi pesantemente i massimi poteri, come lo Stato, la Chiesa, la scienza, il mercato, i media, col rischio di alienare l'esperienza che ognuno fa del proprio corpo, la capacità stessa di parlarne, di scriverne, nel momento in cui prevalgono saperi, poteri e linguaggi pubblici.


I° seminario - sabato 8 novembre – ore 14,30-18,30


Il corpo, la legge, le pratiche politiche:
dall'inviolabilità all'appropriazione del corpo

conduttrici: Maria Grazia Campari, Lea Melandri


Seguiranno:


II° seminario: 24 gennaio 2009
Corpo biologico e corpo biografico: laboratorio sul testamento biologico
conduttrici: Maddalena Gasparini, Marina Mariani
III°seminario: 7 febbraio 2009
Il corpo del "diverso": sessismo, misoginia, razzismo, omofobia, xenofobia
conduttrici: Anita Sonego, Edda Milagros
IV° seminario: 14 marzo 2009
Il corpo al lavoro: la divisione sessuale del lavoro e l’organizzazione dello spazio privato e pubblico
conduttrici: Antonella Picchio, Cristina Morini
V° seminario: 4 aprile 2009
Corpo negato e corpo reinventato: la realtà virtuale
conduttrici: Floriana Lipparini, Enza Panebianco
VI° seminario: in maggio data da definire
Il corpo rappresentato: media, pubblicità, cinema, metafore del corpo
conduttrice: Maria Nadotti
VII° seminario: 13 giugno 2009
Corpi invisibili in educazione
conduttori: Barbara Mapelli, Ivano Gemelli

Gli incontri si terranno con cadenza mensile, il sabato, dalle 14,30 alle 18,30 nella sede della Associazione
Corso di Porta Nuova 32 – Milano -
(MM2 Moscova, MM3 Turati)

I seminari sono gratuiti e aperti a tutti

mercoledì 22 ottobre 2008

sull'assemblea di roma del 18 ottobre

Vi segnalo un paio di articoli sull'assemblea che si è tenuta a Roma in preparazione della manifestazione nazionale del 22 novembre ...

uno è qui: sorelleditalia.net >>

e un'altro è qui: il paese delle donne on line >>

martedì 21 ottobre 2008

LA LOCANDINA DELLE INIZIATIVE DI NOVEMBRE/DICEMBRE

... se cliccate sull'immagine si vede graaaaande ...

lunedì 20 ottobre 2008

bollettino

fonte liberazione.it del 20 ottobre 2008

da un articolo di Beatrice Busi

Lunedì 13 ottobre

Sant'Ilario d'Enza (Re)

Vanda, 85 anni, ha appena preparato la colazione per suo marito Ugo, 83 anni. Sono quarant'anni che lo fa. Poi esce, per spazzare un pò di foglie in cortile. Quando rientra lo trova in piedi, fermo in mezzo alla stanza, con una mannaia in mano. E' un attimo. Lui le si scaraventa contro, lei cerca di parare i colpi, rimane ferita , poi con una spinta riesce ad allontanarlo e a farlo cadere. La figlia, che abita al piano di sopra, chiama i soccorsi. Vanda viene portata in ospedale, lui è in stato di arresto per tentato omicidio in una struttura psichiatrica.

Mercoledì 15 ottobre

Campobasso

Maria Luisa, 55 anni, ha deciso di passare la serata con un'amica. La mattina dopo deve andare dall'avvocato per definire i dettagli della separazione. Il matrimonio con Antonio, 60 anni, ex impiegato di banca in pensione, non funziona più e lei ha deciso di lasciarlo. Negli anni Ottanta si erano conosciuti e sposati. Poi avevano adottato due bambini, un ragazzo brasiliano, che ora ha 20 anni, e una bimba ucraina, di 7. Negli ultimi tempi i contrasti tra di loro, si erano fatti più frequenti, insanabili. E' poco prima di mezzanotte, quando Maria Luisa rientra a casa. Lui la sta aspettando. Cominciano subito a litigare. Lui le salta addosso, la picchia, la prende a martellate. Poi imbraccia il suo fucile da caccia e spare due volte . I vicini di casa, come da copione, si stupiscono. Dicono che era una famiglia serena, che erano due persone educate, discrete, di grande umanità. Maria Luisa è morta subito. Antonio è accusato di omicidio volontario aggravato.

Torino

Lei ha 50 anni, abita vicino ad Alba. E' partita in macchina verso Torino nel primo pomeriggio, decisa a troncare definitivamente la relazione con C.R., 60 anni. Lui non accetta la separazione e nel corso di una discussione, qualche sera fa, l'ha picchiata. La sta aspettando seduto su una panchina, sotto casa, con un coltello in tasca. Lei non fa in tempo ad arrivare che lui le è già addosso. La colpisce al torace , interviene un passante. Lei riesce a fuggire e a raggiungere in auto il pronto soccorso di Alba. Lui l'hanno trovato in casa, il coltello ancora insanguinato nel lavandino. E' stato fermato per tentato omicidio e porto abusivo di armi.

venerdì 17 ottobre 2008

LE INIZIATIVE DI NOVEMBRE/DICEMBRE DELLA COLLETTIVA

domenica 9 novembre

ore 19.00 - aperitivo con interferenze
PUNTIdiVISTA
performance di video-danza

Nella Performance video-danza i due linguaggi, corporeo e visivo, si fondono e si moltiplicano contaminando la realtà dello spettatore, regalando emozione e creando nuovi PUNTIdiVISTA.

interpreti/ballerine:
Tiziana Beretta
Chiara Dossena
Chiara Mariani
Progetti e coreografie: Silvia Volpi

INTERFERENZE .....il suono lungo il suo percorso incontra il fenomeno dell’interferenza; la musica tace, la gente non la sente... ma il corpo la percepisce, si muove e danza perchè ne sente le vibrazioni, sulla pelle, nel cuore.... tra i battiti e i respiri. In quello spazio di silenzio vogliamo che la musica si veda e si palpi nell’aria come se non si fosse mai interrotta.

titti, kia, dox, silvia

Il gruppo si confronta da 7 anni con le continue innovazioni dell’hip hop affiancando lo studio alla creazione di coreografie, iniziando con queste un nuovo percorso costruito su suoni e sperimentazioni che lasciano libero spazio all’interpretazione individuale.
Con “Punti di Vista” (performance-danza giugno 2008) la formazione si cimenta in una nuova
sfida utilizzando diverse forme di comunicazione: l’immagine, il corpo, la videoinstallazione


giovedì 20 novembre

ore 21.00 “vogliamo anche le rose”
documentario di alina marazzi - Italia 2007

Anita, Teresa e Valentina non si sono mai incontrate. Hanno vissuto nell’Italia degli anni ‘60 e ‘70, in età diverse e in città lontane.
Nel 1964, Anita è un’adolescente, ragazza brava di una famiglia bene di Milano. E’ timida e riflessiva. Mentre fuori dall’appartamento borghese i suoi coetanei iniziano a fare esperienza di autonomia e rivolta, lei si chiude e fa i conti con i dettami di una cultura borghese, autoritaria e moralista.
Teresa a soli vent’anni è rimasta incinta. Come gestire una gravidanza indesiderata in una cultura meridionale come quella della sua famiglia? Teresa decide di abortire, e così il diritto per cui si stava battendo insieme alle compagne del collettivo non è più uno slogan ma diventa parte della sua vita, visto che l’aborto nel ‘76 è illegale.
Valentina vive e opera da militante femminista a Roma. Mette sempre in relazione il “personale con il politico”, cercando di trovare un equilibrio possibile tra le muse del separatismo e una piena e condivisa storia d’amore con uomo. Ma Valentina è consapevole che questo grande periodo conflittuale di lotte e passioni sta finendo perchè, come scrive sul suo diario: “Siamo sconfitti, uomini e donne, dopo il ‘77, e penso che i veri effetti saranno lenti a insediarsi nelle nostre coscienze”.


sabato 29 e domenica 30 novembre

laboratorio di scrittura creativa
con mia parissi

Due giorni per parlare di scrittura creativa, due giorni per scrivere, due giorni per confrontarsi con la propria creatività. Un percorso guidato, integrato da varie letture di Autori, che vuole essere anche uno scambio di esperienze, di idee e pensieri attraverso la partecipazione attiva delle corsiste durante tutti i momenti che compongono il corso.


sabato 29

dalle 10.00 alle 13.00

- La scrittura

- La parola

- Il materiale narrativo

- Il personaggio


dalle 14.00 alle 18.00

laboratorio pratico


domenica 30

dalle 10.00 alle 13.00

- Il dialogo

- La struttura del testo

- L’uso dei cinque sensi

- Scrittura e revisione


dalle 14.00 alle 18.00

laboratorio pratico


Il corso è riservato alle donne

Per iscrizioni e maggiori informazioni:

328 8875336 - 0331 811662 - collettiva.tradate@gmail.com



domenica 14 dicembre

ore 14.00 - workshop di internet *
con le Collettiva

Che ci piaccia o meno il mondo passa anche dentro al nostro computer. E se è vero che la comunicazione deve essere fisica e reale, è altrettanto vero che poter accedere a materiali che non posso raggiungere fisicamente è una risorsa alla quale non è giusto rinunciare.

Un pomeriggio tra donne dedicato alla navigazione in internet, per acquisire le basi minime necessarie per non perdersi nella rete e poter trovare in modo semplice e veloce l’informazione di cui ho bisogno.


- Cos’è internet
- Il motore di ricerca
- Differenze tra sito e blog
- Iscriversi ad un blog e inserire un commento
- Cos’è una mailinglist e come di usa
- Salvare le immagini e i testi
- Registrare i propri siti e blog preferiti



* il workshop, a differenza delle altre iniziative, si terrà presso la Coopuf in via De Cristoforis 5 a Varese

Il corso è riservato alle donne

Per iscrizioni e maggiori informazioni:

328 8875336 - 0331 811662 - collettiva.tradate@gmail.com





A VALENCIA LA 'NAVE DELL'ABORTO'

In Spagna arrivano le Woman on Waves

A VALENCIA LA 'NAVE DELL'ABORTO'
Permettera' interruzioni di gravidanza in acque internazionali

(ANSA) - MADRID, 17 OTT - E' approdata ieri sera nel porto di Valencia, in Spagna la nave di Woman on Waves (Wow), organizzazione olandese pro-aborto.
L'arrivo e' stato accolto da una manifestazione anti-abortista.
La nave, che e' una sorta di clinica galleggiante e batte bandiera olandese, imbarchera' donne spagnole per praticare aborti nelle acque internazionali al largo della Spagna, ha spiegato l'associazione su internet.
Analoghe operazioni sono gia' state attuate in diversi altri paesi europei.