venerdì 30 gennaio 2009

NEGANO TOILETTE, CASSIERA HA MALORE

(ANSA) - MILANO, 30 GEN - La cassiera di un supermercato di Milano ha avuto un malore dopo che la sua responsabile le avrebbe negato il permesso di andare in bagno. Invalida al 50% perche' malata di diabete, ipertensione e attacchi di panico,la donna e' stata portata al pronto soccorso, da dove e' uscita con una prognosi di 10 giorni. Pochi giorni dopo il fatto, avvenuto il 26 gennaio in un supermercato di viale Monza, Rosaria Mazza, 58 anni, si e' rivolta alla Filcams-Cgil, che oggi ha reso nota la vicenda.

... bhe, ma allora è un vizio ...

giovedì 29 gennaio 2009

questo volevate?

diciamo che se era questo quello che volevate ottenere, bhe, complimenti

GUIDONIA (26 gennaio) - «Questi qua, gli albanesi, i romeni, e tutti gli altri, devono avere paura del popolo. Non della Legge. La Legge li protegge. Allora, a quelli che sbagliano, gli spezziamo le gambe noi...». «Scrivi, scrivi! - esortano -L’abbiamo fatto e lo rifaremo. Gli albanesi erano ubriachi persi e ci prendevano per il c... Mo’ basta. Semo partiti. Bom! Bom! Bom! Botte e calci e pugni e mazzate vere. Devono capi’. O cambiano o li bruciamo!».

(ANSA) - ROMA, 29 GEN - Una bomba carta e' stata lanciata la scorsa notte contro un negozio di proprieta' di un cittadino romeno a Villalba di Guidonia. E' una frazione della cittadina alle porte di Roma dove la scorsa settimana e' stata stuprata una ragazza da una banda di romeni, fermati due giorni fa dai carabinieri. La bomba carta ha divelto la serranda della macelleria di via Toscana, mandando in frantumi l'intera vetrina del negozio. Indagano i carabinieri.

E diciamo che visto e considerato il comunicato della rete delle Associazioni del Quartaccio (io l'ho trovato qua, su imprecario) sulla condotta dei media sullo stupro di Primavalle si capisce anche come avete fatto ...

Comunicato stampa della RETE DELLE ASSOCIAZIONI DI QUARTACCIO: STUPRI, SCRITTE E CATTIVO GIORNALISMO

In questi giorni, in seguito a quello che è stato definito "lo stupro di Primavalle" i giornali e le TV si sono prodotti nell’additare il quartiere di Quartaccio come un bronx razzista e assetato di vendetta, creando una cornice fittizia in cui inserire gli sfoghi di rabbia di tutti quei cittadini giustamente indignati per l'accaduto e per le condizioni di degrado e abbandono del quartiere in cui la violenza è maturata.

Lunedi 26 gennaio scorso, diverse centinaia di abitanti insieme alle associazioni del quartiere e ad altri comitati dei quartieri vicini, hanno voluto rispondere CIVILMENTE alla tragedia che ha colpito in primis la loro concittadina aggredita, con una fiaccolata composta, determinata e dignitosa che ha “illuminato” le buie strade di Quartaccio. Una indignazione che non scade nel razzismo ma fa proposte di riqualificazione del territorio e che è stata colpevolmente ignorata da tutti i giornali.

Oggi, 28 Gennaio 2008, Quartaccio è sui principali quotidiani a causa di alcune scritte sui muri apparse da qualche giorno (come dimostra un video su youtube datato 26 gennaio) e non nel pomeriggio di ieri, come qualcuno ha scritto. Ci troviamo di fronte, evidentemente, a una notizia costruita e a una strumentalizzazione di cui il nostro quartiere, già provato dai recenti fatti e dai suoi annosi problemi, non sente affatto bisogno.


Continuo ad essere stanca e incazzata.

INIZIATIVE CONTRO LO SGOMBERO DEL COX 18

Venerdì 30 gennaio

COX18 TOUR

Un viaggio attraverso la storia, le lotte e le passioni del Ticinese.
Un percorso di denuncia e di presenza attiva in un territorio espropriato dalla speculazione, che vede il divertimento regolato dal profitto.

Cox18 vi porterà attraverso il quartiere per scoprire le luci del denaro, i ritmi del lavoro ma anche per ritrovare la memoria di un quartiere popolare.


Sabato 31 gennaio

Ci hanno chiuso il centro sociale, e noi le nostre iniziative le facciamo in piazza:

Dalle 20.00
Grigliata, musica e libri in Piazza XXIV maggio

Portatevi griglia e cibarie

Concerto: Signor K
Concerto: Check Point Charlie
Dj set con Kleopatra j



Domenica 1 febbraio

tra via conchetta e via torricelli

MERCATINO, prodotti biologici, libri e autoproduzioni


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mercoledì 28 gennaio 2009

rimandato lo sfratto dell'AMP al 22 di aprile

Lo sfratto dell'Ambulatorio Medico Popolare è stato rimandato al 22 di Aprile, ancora con richiesta di forza pubblica.

L'ufficiale giudiziario ha anche consegnato all'Ambulatorio un nuovo atto di precetto per la richiesta di risarcimento danni e spese legali, per cui entro i prossimi tre mesi potrebbe essere notificato un atto di pignoramento. >>>

comunicato stampa dei familiari di Primo Moroni

Milano 27 gennaio 2009

cox18.noblogs.org >>>


COMUNICATO STAMPA

Oggi abbiamo appreso dalla stampa che il sindaco Letizia Moratti avrebbe intenzione di occuparsi dei materiali dell'Archivio Primo Moroni e che vorrebbe addirittura spostarli in una non meglio identificata sede del Comune di Milano.

Se questa giunta avesse avuto minimamente a cuore l'Archivio Primo Moroni non avrebbe mandato ingenti forze di polizia e militarizzato un intero quartiere per sgomberare il centro sociale Cox 18, cercando di bloccarne la più che trentennale attività e impedendo la libera fruizione sociale dei materiali dell'Archivio e della Calusca City Lights.

Se a muoverla fosse stato qualcosa di diverso da una volontà di mostrare i muscoli la cui protervia è pari solo all'ignoranza e all'avidità già dimostrate in troppe altre occasioni, avrebbe invece rispettato la loro collocazione nel luogo in cui Primo aveva deciso dovessero stare.

Ribadiamo quindi che per noi familiari la sede naturale dell'Archivio Primo Moroni è il centro sociale di via Conchetta 18 e che se questa amministrazione s'illude di fare diversamente incontrerà la nostra più ferma opposizione.

Cox 18, l'Archivio Primo Moroni e Calusca City Lights sono affasciati e difesi da quella solidarietà attiva che si è espressa durante tutti questi giorni. Non si toccano.

Sabina, Maysa, Anna e Chiara, familiari di Primo Moroni

martedì 27 gennaio 2009

Già ci menate e stuprate a mani nude. Volete anche armarvi?

Sono stanca, sono arrabbiata.

Sono irrimediabilmente sofferente.

Come sentirsi addosso le mani di chiunque, questo scrivere sulla mia pelle e su quella di tutte le altre parole che non mi appartengono, parole che raccontano una versione mistificata della realtà.

Sono stanca, delle menzogne, delle manipolazioni, delle interpretazioni, dei commenti, delle battute.

Sono schifata, dai giornalisti, dalle giornaliste, dai media, dagli opinionisti, dalla gente.

Se sento un'altra persona dire "gli immigrati stuprano le nostre donne" mi armo.

Sono stanca che mi si dica di cosa avere paura, sono stanca di essere usata come prova di quello di cui ci dicono di avere paura.

Sono stanca della favola dell'uomo nero.

Militarizzate ogni casa in cui una donna, quando il marito torna a casa, ha paura di non aver lucidato sufficientemente il pavimento.

Sono stanca, sono schifata. Sono incazzata.

Come sentirsi addosso le mani di chiunque, continuamente, bombardata, bersagliata, perseguitata da una tale valanga di cazzate da rimanere senza fiato.

Sembra impossibile, eppure è così, dobbiamo continuare a gridare forte, fortissimo.

La violenza non la fa la nazionalità, la violenza ce la fanno gli uomini.

Con il beneplacito di altri uomini, con il beneplacito di molte, troppe, donne.

Sono stanca, assediata, esausta.

Il gioco lo conosco. Lo stupro come l'emergenza rifiuti.

Eppure ci casco.

E mi incazzo.

E sono esausta.

E non voglio sentir parlare di sicurezza, non voglio sentir parlare di militarizzazione, non voglio sentir parlare di leggi, non voglio sentir parlare di galera.

Sono già sommersa da fin troppe cazzate.

Ammesso e non concesso che io possa accettare il concetto di detenzione, ammesso e non concesso, perché devo pensare che la certezza della pena inibisca il pensiero che la donna è qualcosa di cui servirsi come fosse un fastfood?

Ammesso e non concesso, quanto vale la mia vita? Quanto vale il mio corpo? 15 anni? L'ergastolo?

Quanto vale la mia serenità? Quanto vale il terrore? Quanto valgo?


Ammesso e non concesso.

Il problema sta altrove. Non certo nella quantificazione del delitto e nella certezza della pena.



E anche la soluzione sta altrove.



Ma sono stanca.

Anche di me.

e dopo le tonnellate di ormoni ...

... è la volta di "quel puntino così gravido di vita" che verrebbe espulso con la pillola del giorno dopo ...

>>>Bagnasco: "La Ru486 produce danni enormi">>>
fonte: ilgiornale.it



SÜ DE DOSS!!!!!

lunedì 26 gennaio 2009

GIU' LE MANI!

Conchetta, La Moratti vuole appropriarsi dell'archivio Moroni

"E' un patrimonio storico della citta', lavoreremo per tenerlo vivo". Lo ha detto il sindaco, Letizia Moratti, a margine della presentazione del "Progetto Castello", rispondendo riguardo al destino dell'archivio Moroni, conservato al centro sociale Conchetta sgomberato la scorsa settimana. "Ne ho parlato con l'assessore Finazzer Flory - ha aggiunto - che si sta attivando".

"Cercherò di aprire subito un contatto per vedere se posso recuperare questo patrimonio librario e collocarlo in alcuni spazi nostri per continuarne la fruizione". Lo ha detto l'assessore comunale alla Cultura, Massimiliano Finazzer Flory, a margine della presentazione del "Progetto Castello", riguardo al destino dell'archivio Moroni al centro sociale Conchetta.


cox18.noblogs.org

venerdì 23 gennaio 2009

Riprendiamoci Cox 18, la Calusca e l’archivio Primo Moroni

Venerdì 23 gennaio 2009
Appello per le iniziative in solidarietà con il c.s.o.a. Cox 18

Riprendiamoci Cox 18, la Calusca e l’archivio Primo Moroni

Il 22 gennaio 2009 alle 7.00 del mattino un centinaio di poliziotti è entrato nel Centro Sociale Conchetta, fondato più di 33 anni fa e della libreria Calusca nata nel 1971 e del prezioso e storico archivio Primo Moroni.
La risposta della città è stata tempestiva, in breve si sono radunati davanti ai blindati delle forze dell’ordine molti compagni, amici, abitanti del quartiere.
Si tratta di uno sgombero illegale che non tiene conto di una causa intentata dal comune al centro sociale nel mese di luglio 2008 per la riappropriazione dei locali, una vertenza ancora in corso. Il vicesindaco De Corato, da sempre in prima linea contro le realtà cittadine non omologate, scarica su questore e prefetto la responsabilità dell’operazione. Il Pubblico Ministero sostiene di essere stato avvisato a giochi fatti. Poco importa, tutti, invece, concordano che l’importanza dell'operazione è che il Comune non perda il valore dell’area. Si tratta di una questione “patrimoniale”, come se questo bastasse a spiegare e a giustificare tutto.
Il risultato, al momento, vede il centro sigillato e sotto sequestro con tutti i materiali dentro, compresi i libri e le riviste della libreria e dell’archivio. Il Centro Sociale Conchetta, la Calusca, l’Archivio Primo Moroni rappresentano un pezzo di storia importante, e testimoniano oggi la possibilità di eludere il principio di mercificazione. Con essi, in buona compagnia, diversi altri centri sociali, luoghi di libero accesso e libero scambio. La loro sopravvivenza deve essere la sopravvivenza della libertà di agire, di farci padroni del nostro futuro, di non essere pesati per quanto possiamo / sappiamo / vogliamo spendere.
Per quanto ci riguarda non consideriamo chiusa la partita, riconosciamo chi rifiuta l’omogeneità del pensiero unico del mercato: ci vogliono compatibili, compratori comperabili, ordinati e consenzienti, resteremo ciò che sappiamo essere, ciò che siamo: originali, comunicanti, disomogenei.

Chiediamo a tutti di farsi carico di un pezzo di questo percorso, che è percorso di tutti.

Stasera 23 gennaio '09 alle ore 18.30, nella piazza di fronte alla stazione di P.ta Genova: volantinaggio per il quartiere.

Alle 21.30 concerto sotto l’arco di piazza XXIV maggio

Domani SABATO 24 GENNAIO'09 manifestazione.
Concentramento ore 15.00 in piazza XXIV maggio.

I compagni e le compagne di Milano presenti all’assemblea cittadina del 22/01/09 presso la sede USI di viale Bligny

MANIFESTAZIONE PER IL CONCHETTA

SABATO 24

MANIFESTAZIONE A MILANO PER IL COX18

H15 PZZA 24 MAGGIO


Fate circolare l'informazione.


PER AGGIORNAMENTI: www.radiondadurto.org


qui potete ascoltare il resoconto dell'assemblea che si è svolta ieri sera a Milano:

audio >>





giovedì 22 gennaio 2009

IN ATTO LO SGOMBERO DEL CONCHETTA a MILANO

>>> http://cox18.noblogs.org/post/2009/01/22/conchetta-sotto-sgombero

22 gennaio 2009, ore 08.00

Alla fine sono arrivati. Sono già davanti al portone per sgomberare il centro.

Non permettiamo l'ennesimo sgombero a Milano.
Proviamo a opporci.

Venite tutti.

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cox18

martedì 20 gennaio 2009

Comunicato dell'assemblea romana di femministe e lesbiche per il presidio per Magdalena

LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE NON HA NAZIONALITA', LA FANNO GLI UOMINI

"PERCHE' UN MASCHIO ITALIANO NON PUO' ESSERE FEDELE" HA DETTO ALESSIO
AMADIO, ITALIANO E STUPRATORE DI UNA DONNA RUMENA


PRESIDIO DI SOLIDARIETA' A MAGDALENA
In occasione della Sentenza di primo grado
Tribunale Piazzale Clodio, Roma
Mercoledì 21 gennaio - ore 9


Magdalena, 38 anni rumena, lo scorso 13 maggio alle 6.30 del mattino ha
subito un'aggressione e uno stupro, costantemente sotto la minaccia di
un'arma da taglio, da parte di Alessio Amadio un uomo italiano di 40 anni.
Lo stupro è avvenuto nel call center dove Magdalena lavorava come addetta
alle pulizie. *Alessio Amadio ai primi di giugno era agli arresti
domiciliari. Alla fine di settembre era a piede libero.

Questo caso non ha avuto spazio sui media perché è scomodo sottolineare che
una donna rumena ha subito violenza da un uomo italiano di classe media.
Questo caso infatti rovescia completamente la 'regola' su cui hanno
costruito il pacchetto sicurezza, per cui è lo "straniero" a mettere a
rischio la sicurezza delle donne italiane.

Le istituzioni strumentalizzano la violenza contro le donne per fini
razzisti e per giustificare leggi repressive, mentre gli stupratori non
hanno nazionalità, l'unica cosa che li accomuna è che sono tutti uomini.
Magdalena è stata stuprata da un italiano mentre lavorava e minacciata di
morte. Lui Alessio Amadio, non è stato additato come mostro o minaccia per
la sicurezza nazionale. Lui ha potuto rivendicare la violenza dichiarando
"perché un maschio italiano non può essere fedele", quindi non può
controllare le proprie pulsioni. Di conseguenza sarebbe nella natura delle
donne dover subire, possibilmente in silenzio e senza difendersi, dagli
eccessi della "virilità" maschile.

Infatti nelle vergognose motivazioni alla sentenza per lo stupro e
l'omicidio di Giovanna Reggiani* si legge "La Corte (...) non può non
rilevare che sia l'omicidio, sia la violenza sessuale (...) sono scaturiti del
tutto occasionalmente dalla combinazione di due fattori contingenti: lo
stato di ubriachezza e di ira per un violento recente litigio sostenuto
dall'imputato e la fiera resistenza della vittima? In assenza degli stessi
(i due fattori contingenti) l'episodio criminoso, con tutta probabilità,
avrebbe avuto conseguenze assai meno gravi".



Le istituzioni sostengono e alimentano la cultura dello stupro,
ritenendolo così "naturale" e inevitabile da chiedere alle donne di subirlo
per salvarsi la vita. In quanto donna Giovana Reggiani è colpevole di non
essere stata una brava vittima.

Magdalena è stata licenziata perché stuprata dal compagno della sua datrice
di lavoro. Il Comune di Roma ha sfruttato la vicenda mediaticamente,
dichiarando sui giornali che si sarebbe costituito parte civile - fatto
mai accaduto - e che le avrebbe offerto un altro posto di lavoro. Dopo mesi
di silenzio e senza aver fornito alcun sostegno, il Comune ha offerto a
Magdalena un posto di lavoro con contratto di 3 mesi.




Contro la normalizzazione della cultura dello stupro e contro le logiche
che vogliono le donne deboli e sottomesse per poterle meglio sfruttare
affettivamente, economicamente e sessualmente, le donne continueranno a
difendersi, a lottare e a denunciare con rabbia, perché non sono loro a
doversi vergognare per le violenze degli uomini.


Assemblea romana di femministe e lesbiche







sempre 27 gennaio all'Ambulatorio Medico Popolare

Martedì 27 gennaio: Iniziativa contro lo sgombero dell'Ambulatorio Medico Popolare dei Transiti (MM Pasteur)

a Milano, nella via dei Transiti altezza civico 28 e nei giardini adiacenti

Ma che razza di idee!
Politiche razziali di ieri e di oggi



L’Ambulatorio Medico Popolare (AMP) è una associazione legalmente riconosciuta, autogestita e autofinanziata che ha iniziato la sua attività in difesa del diritto alla salute nel giugno 1994. Da allora le attività dell’Amp hanno affrontato diversi ambiti delle politiche sanitarie: dalla assistenza sanitaria di base gratuita per tutti e tutte, con un ambulatorio aperto due pomeriggi alla settimana, all’informazione e alla organizzazione di campagne di lotta sul diritto alla salute con una particolare attenzione ai diritti della popolazione migrante. All'interno della sede dell'AMP hanno poi trovato spazio il Telefono Viola contro gli abusi psichiatrici, che ha aperto il centralino di ascolto nel 1996, e il consultorio donne che, dopo una prima esperienza dal 1995 al 2000, ha ricominciato l'attività nel novembre 2008.

In questi quindici anni di attività, l'Ambulatorio Medico Popolare ha assistito ad una crescente perdita di diritti per uomini e donne migranti e al contemporaneo degenerare delle relazioni metropolitane in senso razzista.

Per questo si è pensato di approfittare dell'ennesima data stabilita per lo sgombero dei locali (l'AMP è infatti a rischio sfratto dal luglio 2008) – che, casualmente, coincide proprio con la Giornata della Memoria - per proporre un momento pubblico di approfondimento e riflessione sui razzismi e le deportazioni di ieri e di oggi, sulle specificità e sulle persistenze della stigmatizzazione e persecuzione dell'Altro. Abbiamo, così, organizzato delle 'lezioni in piazza' accompagnate da mostre sul tema e dalla proiezione del film Il leone del deserto di Mustafa Akkad, da sempre censurato in Italia, sulla resistenza libica contro la colonizzazione italiana.

Invitiamo all'iniziativa le scuole, le associazioni, i collettivi e tutte le soggettività sensibili a queste tematiche. Naturalmente la giornata sarà anche un'occasione per esprimere appoggio e solidarietà all'Ambulatorio, un'esperienza concreta che ha cercato in tutti questi anni non solo di garantire i diritti sanitari negati ma anche di mostrare che è possibile un approccio diverso alle problematiche che riguardano donne e uomini migranti.


Dalle 6.00, presidio con colazione

Dalle 9.00, lezioni in piazza
Annalisa Caffa – Intervento introduttivo
Nicoletta Poidimani – "Bonifica umana": dall'apartheid nell'impero fascista al "pacchetto sicurezza"
Mario Abbiezzi – Persecuzioni e deportazioni di Rom e Sinti
Federica Sossi – Nuovi confini
E' previsto anche un intervento sulla situazione in Palestina

Dalle 12.30, presentazione e proiezione del film Il leone del deserto di Mustafa Akkad

Mostre:
Politiche razziali e sessuali nelle colonie fasciste del Corno d'Africa
La deportazione nazi-fascista di donne e lesbiche
Orgogliosi di essere Rom e Sinti

Video-documentario sui campi Rom di Milano

(in caso di pioggia l'iniziativa si svolgerà negli spazi dell'ambulatorio medico popolare e del C.o.a. T28)

Prime adesioni:
collettivo femminista Maistat@zitt@
consultoria autogestita
gruppo milanese di Storie in movimento – Zapruder


per adesioni e info
www.ambulatoriopopolare.org
ambulatorio.popolare@inventati.org
02-26827343
lun 15,30-18,30 gio 17,30-20,00 (ambulatorio)
mar 18,00-19,30 (consultoria)

presidio contro lo sfratto dell'AMP

www.ambulatoriopopolare.org >>>>

Il giorno 27 Gennaio 2009 è previsto lo sfratto dell’Ambulatorio Medico Popolare.
Noi abbiamo intenzione di opporci a questo sfratto e continuare a lavorare perché tutti possano essere curati indipendentemente dalla presenza del permesso di soggiorno.
In questo momento il nostro lavoro risulta particolarmente importante perché alcune forze politiche razziste stanno cercando di fare approvare una legge che costringerebbe i medici a denunciare alla polizia gli immigrati che hanno richiesto cure mediche in assenza del permesso di soggiorno. Noi diciamo che questa proposta è una vergogna e dichiariamo pubblicamente che nessuno dei nostri medici rispetterà questa norma, anche se dovesse diventare legge dello stato. Nessuno dei nostri medici sarà mai un informatore della polizia!
L’Ambulatorio Medico Popolare è un posto sicuro per immigrati ed italiani, dove tutti possono rivolgersi per l’accesso alle cure mediche senza avere alcun tipo di timore. Perché questo posto continui ad essere aperto abbiamo però bisogno dell’aiuto di tutti, anche delle persone che sono state curate da noi. Siamo già riusciti una volta ad evitare di chiudere grazie alla solidarietà di tante persone.
Invitiamo tutti ad essere presenti il giorno 27 Gennaio 2009 dalle ore 6.00 del mattino al primo pomeriggio davanti alla sede dell’Ambulatorio Medico Popolare in Via dei Transiti 28 per impedire chiusura dell’ambulatorio rendendo possibile continuare il nostro lavoro per la salute e contro il razzismo.

Ambulatorio Medico Popolare.
Via dei Transiti 28, Milano

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ENGLISH
On 27th January 2009 Ambulatorio Medico Popolare is going to be evicted.
We are going to oppose against this eviction and we are also going to keep working in order to allow to anybody to be granted sanitary assistance indipendently from the possession of a regular permit ("permesso di soggiorno").
Nowadays our job is particularly important because some racist political forces are trying to make approve a law that would constrain doctors to report all migrants requiring medical support without a "permesso di soggiorno". We say that this proposal for a new law is a shame and we claim none of our doctors will follow it, even though it should become a law of our state. None of our doctors will ever be an informant of police!
Ambulatorio Medico Popolare is a place safe for migrants and Italians, where everybody can turn for the access to medical cures without any kind of worries. To let this place be open we need everyone's support, even our patients' support! We already managed once to avoid closedown thanks to a lot of people's solidarity.
We invite everybody to come on 27th January 2009 from 6 am to the first hours in the afternoon in front of Ambulatorio Medico Popolare in Via dei Transiti 28 to prevent the eviction, so that we will be able to continue our work in defence of health and against racism, too.

Ambulatorio Medico Popolare
Via dei Transiti 28, Milano

SERATA IN SOLIDARIETÀ AL TELOS

resist >>>>

venerdì 23 gennaio '09, al Kinesis di Tradate:
Contro sgomberi e speculazioni: autogestione ovunque!

SERATA IN SOLIDARIETÀ AL TELOS

A Saronno, per cinque mesi, un gruppo di giovani ha difeso con determinazione uno spazio occupato. Era una vecchia area dismessa ma in questi mesi ha visto passare sempre più persone. Era un edificio grigio e abbandonato, gli occupanti l'hanno ripulito, colorato, disegnato, riempito di suoni, parole, idee, speranze, coraggio.
Telos era contemporaneamente un avamposto e un rifugio. Era una barricata in fiamme contro il grigio quotidiano che avanza.
In questi mesi, alcuni partiti hanno cercato di sfruttare la notizia per tirare acqua al proprio mulino, per fare poi prontamente marcia indietro una volta accortisi che gli occupanti non erano affatto disposti a fare da sponda per i giochetti dei politici di turno.
Più volte gli scagnozzi dei soliti noti, interessati alla speculazione edilizia e politico-economica nella città di Saronno, hanno fatto irruzione al Telos, approfittando dell'assenza dei compagni, distruggendo di volta in volta tutto il possibile e sottraendo costose attrezzature.
Per cinque mesi, la determinata resistenza degli occupanti, non ha permesso agli speculatori di riportare la morte nello spazio di via Concordia. Fino al 15 gennaio, quando Carabinieri e Polizia hanno sgomberato il Telos, riconsegnandolo nelle mani dei palazzinari.
Siamo convinti che questa importante esperienza (sembrava impossibile e invece...) abbia rafforzato una rete di rapporti reali -non fra firme, identità, siti internet- ma fra collettivi, spazi, persone in lotta nella quotidianità e sul territorio in cui lavoriamo, studiamo, viviamo.
La partita è ancora tutta da giocare...

Dalle 19.30 aperitivo resistente
a seguire serata con i compagni di Saronno

KINESIS AUTOGESTITO
via carducci 3 - tradate (va)
0331.811662 - kinesistrd(at)interfree.it

venerdì 9 gennaio 2009

donne ebree occupano il consolato israeliano a Toronto

leggiamo e giriamo da femminismo a sud e da le ribellule


E' un comunicato in francese e inglese (grazie alle Ribellule per averlo diffuso). L'ho tradotto velocemente in italiano. Seguono le versioni nelle altre lingue. Sappiamo di riservisti in carcere perchè si rifiutano di prendere parte a questa guerra. Sappiamo di donne israeliane che vengono messe a tacere. Sappiamo che la opinione che dissente da quella del governo di Israele viene nascosta, censurata. Che si sappia invece che vi sono ebree dissenzienti che per farsi sentire hanno dovuto persino occupare un consolato. Questo - qualora ve ne fosse bisogno - a conferma della gravità della situazione. Buona lettura!

>>>^^^<<< [RebELLEs] Donne ebree occupano il consolato israeliano a toronto Vari gruppi di donne ebree canadesi stanno attualmente occupando il consolato israeliano al 180 di Bloor Street West di Toronto. Questa azione è una protesta contro l'aggressione di Israele sugli abitanti di Gaza. I gruppi stanno continuando questa occupazione in solidarietà con il milione e mezzo di persone di gaza e per assicurare che la voce degli ebrei contro il massacro in atto a gaza è forte. Loro chiedono a Israele la fine dell'aggressione militare e dell'assedio alla striscia di Gaza e la garanzia che seguano interventi umanitari in quel territorio. Israele sta continuando l'aggressione militare nella striscia di gaza dal 27 dicembre del 2008. Attualmente 660 persone sono state assassinate e 3000 ferite nel corso dei raid aerei e delle operazioni di terra che sono iniziate il 3 gennaio 2009. Israele ha ignorato gli appelli internazionali per un cessato il fuoco e per garantire alla popolazione una assistenza, una fornitura alimentare, adeguate prestazioni mediche e altre cose indispensabili per la vita di ciascuno in tutta la striscia di gaza. Le manifestanti sono indignate per gli ultimi gravi attacchi di aggressione contro i palestinesi e il governo canadese si rifiuta di condannare questi massacri. Loro sono profondamente preoccupate che i canadesi che stanno ascoltando le voci dei gruppi pro-israele possano pensare che quelle rappresentino la sola voce degli ebrei canadesi. Le manifestanti hanno occupato il consolato per mandare un chiaro messaggio a tanti ebrei canadesi di non-supporto alle violenze di israele e alla sua politica di apartheid. Loro vogliono stabilire un contatto con persone di tutto il mondo interessate alla questione, cioè con chi sta chiedendo ovunque la fine dell'aggressione israeliana e una giustizia per il popolo palestinese. Il gruppo include anche: Judy rebick, professore; Judith Deutsch, psicoanalista e presidente di "scienza per la pace"; B.H. Yael, regista; Smadar carmon, un israelian* canadese pacifista e altre persone. Barbara Legault, responsabile della mobilitazione e del collettivo *Toujours RebELLEs* Federazione delle donne del Quebec www.ffq.qc.ca - www.rebelles2008.org blegault@ffq.qc.ca - 514-876-0166 >>>^^^<<<>>>^^^<<<

Jewish Women Occupy Israeli Consulate in Toronto
(English Below)

* Jewish Women Occupy Israeli Consulate in Toronto
Toronto: Wednesday January 8, 2009

http://www.tadamon.ca/post/2549

A diverse group of Jewish Canadian women are currently occupying the Israeli consulate at 180 Bloor Street West in Toronto. This action is in protest against the on-going Israeli assault on the people of Gaza.

The group is carrying out this occupation in solidarity with the 1.5 million people of Gaza and to ensure that Jewish voices against the massacre in Gaza are being heard. They are demanding that Israel end
its military assault and lift the 18-month siege on the Gaza Strip to allow humanitarian aid into the territory.
Israel has been carrying out a full-scale military assault on the Gaza Strip since December 27, 2008. At least 660 people have been killed and 3000 injured in the air strikes and in the ground invasion that
began on January 3, 2009. Israel has ignored international calls for a ceasefire and is refusing to allow food, adequate medical supplies and other necessities of life into the Gaza Strip.

Protesters are outraged at Israel's latest assault on the Palestinian people and by the Canadian government's refusal to condemn these massacres. They are deeply concerned that Canadians are hearing the views of pro-Israel groups who are being represented as the only voice of Jewish Canadians. The protesters have occupied the consulate to send a clear statement that many Jewish-Canadians do not support Israel's violence and apartheid policies. They are joining with people of conscience all across the world who are demanding an end to Israeli aggression and justice for the Palestinian people.

The group includes: Judy Rebick, professor; Judith Deutsch, psychoanalyst and president of Science for Peace; B.H. Yael, filmmaker; Smadar Carmon, an Canadian Israeli peace activist and others.

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Barbara Legault, Responsable de la mobilisation et du Rassemblement
"Toujours RebELLEs"
Fédération des femmes du Québec
www.ffq.qc.ca - www.rebelles2008.org
blegault@ffq.qc.ca - 514-876-0166.

sabato 3 gennaio 2009

TONNELLATE DI ORMONI

questa mi mancava ... che faccio? rido, piango, mi incazzo o scuoto sconsolata la testa ... ditemi voi ...

(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 3 GEN - 'La pillola e' aborto e devasta l'ambiente'. Lo ribadisce in un articolo sull'Osservatore Romano Simon Castellvi. 'La pillola anticoncezionale classica - sostiene il presidente dei medici cattolici nell'articolo - funziona in molti casi con un effetto abortivo' ed ha comunque 'conseguenze devastanti sull'ambiente' con il rilascio di 'tonnellate di ormoni' (attraverso le urine femminili ndr.) e' una delle cause dell'infertilita' maschile in Occidente. >>>