mercoledì 29 aprile 2009

come ti muovi ...

... ti corcano ... non c'è modo di uscirne ... la notizia l'ho letta qui: www.zeroviolenzadonne.it


La questione pare sia questa. Nel Ddl sulla sicurezza a pagina 45 del comma 1, in sostanza, c'è scritto che se non hai il permesso di soggiorno non puoi accedere a determinati servizi, tipo iscrivere i tuoi figli a scuola, ché, a quanto ho capito, se ti obbligano a presentarlo, sto benedetto pezzo di carta infame, e tu non ce l'hai, il preside si trova davanti ad una situazione quanto meno complessa che gli impone, in quanto incaricato del pubblico servizio, la denuncia di tale pericolosissima, aberantissima irregolarità.


Insomma, via i medici spia, dentro i presidi spia.

Questo è quello che ho capito.

Che come ti muovi ti corcano.

lunedì 27 aprile 2009

la terra trema ancora

... il terremoto c'è ancora ... nella terra che trema, nei racconti sotterranei e nelle macchinate di aiuti ...
io, per rimanere collegata e ricevere informazioni seguo questi due blog qua:

miskappa.blogspot.com

www.epicentrosolidale.org

... ché la terra, e tutto il resto, trema ancora ...

venerdì 10 aprile 2009

MALAFIMMINE - OBIETTIAMO GLI OBIETTORI

Semplicemente leggo e vi riporto, dal blog delle malafimmine


La notte di venerdì 20 marzo, Lucia dopo aver avuto un rapporto con il suo compagno, a causa della rottura del preservativo decide di dirigersi verso la guardia medica del distretto di pertinenza ( quello di Via Massimo d'Azeglio) per richiedere la prescrizione della pillola del giorno dopo. Giunta sul luogo circa alle 3.00 - 3.30 del mattino, bussa per farsi aprire. Al citofono risponde una dottoressa che non le apre, insiste perché Lucia le comunichi le ragioni per cui ha bisogno di parlare con lei al citofono, in mezzo alla strada,e poi sentito che richiedeva la prescrizione della pillola del giorno dopo, non apre la porta e infastidita le dice che per prescriverle il farmaco ha bisogno degli esami del sangue della ragazza. Lucia ovviamente insiste sull'urgenza della situazione ma la dottoressa, sempre attraverso il citofono, chiude la conversazione dicendo di tornare con gli esami lì la mattina successiva alle 10.00: :"...la dottoressa al citofono mi ha chiesto quando era avvenuto il rapporto e ha tentato di convincermi che prenderla prima o dopo non cambiava assolutamente nulla, che le probabilità di riuscita erano le stesse...quindi ha fatto disinformazione sostenendo che prenderla immediatamente o dopo uno-due giorni non avrebbe cambiato nulla, soltanto per lavarsene le mani e lasciar risolvere la questione a qualcun altro!"

Lucia il giorno dopo torna alla guardia medica dove incontra un'altra dottoressa che le fa la prescrizione e le dice che la dottoressa del giorno prima è solita rinviare ai turni di altri colleghi la prescrizione della pillola del giorno dopo perché obiettrice!

RICORDIAMO CHE LA PILLOLA DEL GIORNO DOPO NON E' UN FARMACO ABORTIVO, MA UN FARMACO D'EMERGENZA E VA ASSUNTO AL MASSIMO ENTRO LE 72 DAL RAPPORTO!

PERTANTO NON SOLO LA DOTTORESSA ERA OBBLIGATA DALLA LEGGE ALLA PRESCRIZIONE ( NON POTEVA INFATTI APPELLARSI ALL’OBIEZIONE DI COSCIENZA!), MA AVREBBE DOVUTO FARLO IMMEDIATAMENTE, TRATTANDOSI PER L'APPUNTO DI UN FARMACO D'EMERGENZA!!!

Chiediamo che sia individuata la dottoressa in questione e non le venga più dato modo di nuocere alla salute dei/delle pazienti!



In ogni caso ci chiediamo ancora una volta come sia possibile che in uno Stato che per legge deve garantire la salute di tutt* i/le cittadin* possa mettere di guardia, in una struttura sanitaria, un medico obiettore, un medico cioè che non può prendersi cura di tutti i suoi/le sue pazienti. Oltretutto si legittima la possibilità per questi medici di decidere di chi prendersi cura e chi invece denigrare.

Sappiamo tutt* , tra l'altro, come l'obiezione sia esclusivamente un fenomeno politico e non legato nella stragrande maggioranza dei casi a particolari credenze o spirito di fede: sappiamo infatti di medici antiabortisti presso gli ospedali, ma praticanti aborti nei propri studi privati!!!!!

La situazione in città e in Italia si fa sempre più irrespirabile, e i servizi sanitari scarseggiano ogni giorno di più. Tagliano i fondi agli ospedali e diminuiscono il personale. I consultori non ricevono più finanziamenti, così come i centri antiviolenza. Molte farmacie non vendono la pillola del giorno dopo, alcune cominciano a non vendere nemmeno i preservativi!L'ingresso nel mondo del lavoro ospedaliero è sempre più controllato dalle lobbies politiche: ecco perché in Sicilia negli ultimi anni il numero degli obiettori arriva anche a sfiorare l'80%.

Diciamo basta a tutto questo.

Chiediamo a tutt* di partecipare a questo monitoraggio delle strutture sanitarie, informandoci di casi di boicottaggio, disinformazione e inadempimento e obiezione di coscienza inesistente!

Nessun controllo su di noi, sui nostri corpi, sulle nostre scelte!

Riprendiamo in mano le nostre vite e lottiamo per quello che ci spetta!

Libere di agire capaci di reagire!

Per info:malefimmine@gmail.com

giovedì 9 aprile 2009

sempre sul presidio di Como

E si parla di "guerra all'aborto" sui media comaschi ... giriamo e pubblichiamo su segnalazione delle ragazze di Alle Radici

A Como scatta la guerra dell'aborto (corriere di Como)

Tra oggi e sabato manifestazioni e contro-manifestazioni davanti all'ospedale Sant'Anna
In città e a Cantù oltre dieci inetrruzioni di gravidanza alla settimana

Veglie di preghiera e benedizione dei bambini abortiti da un lato. Cartelli e slogan in difesa dell’interruzione di gravidanza dall’altro. Si è scatenata una vera e propria guerra a Como sulle cosiddette gravidanze indesiderate, una questione che da sempre divide l’opinione pubblica internazionale e che ora, sul Lario, si è trasformata in una battaglia tra movimenti per la vita e gruppi che al contrario proclamano la libertà di scelta delle donne.
Ieri mattina, una quindicina di volontari del Centro aiuto alla vita (Cav) di Besana Brianza (Milano) si è radunata davanti all’ospedale Sant’Antonio Abate di Cantù, proprio nel giorno in cui vengono effettuati gli interventi di interruzione volontaria di gravidanza (Ivg). I manifestanti hanno pregato e recitato il rosario distribuendo ai passanti volantini di sensibilizzazione contro l’aborto. Questa mattina, la veglia di meditazione e preghiera sarà ripetuta davanti all’ospedale Sant’Anna di Camerlata.
Sabato prossimo invece sarà la volta di una contro-manifestazione, promossa dal Progetto “Alle radici”, «in difesa dell’interruzione di gravidanza, per la libertà e l’autodeterminazione di ogni donna e contro ogni violenza e discriminazione dentro le mura degli ospedali». >>>>

Nasce l’Epicentro Solidale a Fossa

COMUNICATO STAMPA
Le realtà e i movimenti di lotta di Roma a sostegno delle popolazioni abruzzesi colpite dal sisma: Epicentro Solidale a Fossa da oggi 8 aprile

Le realtà e i movimenti di lotta di Roma, composti da precari, migranti, studenti, occupanti di case e di spazi sociali, procedono da lunedì nella raccolta indipendente di aiuti - a sostegno delle popolazioni abruzzesi colpite dal sisma. Da oggi mercoledì 8 aprile, è stato stabilito nella località di Fossa (L’Aquila) l’Epicentro Solidale: un punto di convergenza per l’afflusso continuo degli aiuti e la loro distribuzione a Fossa come in tutti centri vicini che ne necessitano. Vogliamo già rendere noto, ringraziando tutti coloro che si sono attivati, che nei punti di raccolta dislocati nella città, già in 2 giorni è stato raccolto e distribuito un enorme quantitativo di beni di prima necessità e che le raccolte andranno avanti sino a venerdì 10 aprile, per riprendere nella prossima settimana con modalità che comunicheremo. Il trasporto dalla capitale e la distribuzione presso le comunità abruzzesi degli aiuti raccolti sarà in carico alle attiviste e agli attivisti che da oggi si turneranno in squadre, con furgoni-navetta che faranno la spola tra Roma e Fossa.
L’Epicentro Solidale nasce e si disloca a Fossa grazie all’iniziativa autonoma e dal basso delle realtà e delle reti di movimento romane che hanno attivato un contatto diretto con realtà locali dell’Aquilano. L’Epicentro Solidale lavorerà in cooperazione con le comunità locali e con le strutture di primo soccorso già stabilite in loco. Sino a quando continueranno le operazioni di ricerca dei dispersi e fino alla fine dello sciame sismico l’Epicentro Solidale continuerà a funzionare come punto di snodo di tutto il materiale raccolto in forma indipendente dal movimento romano in questi giorni. Nella fase successiva invece l’Epicentro Solidale si trasformerà in campo permanente di sostegno alle comunità sfollate quando la fine dello sciame sismico consentirà di stabilire delle strutture volontarie.
Proprio a questo scopo si raccolgono già da ora le disponibilità di volontari per l’attivazione di queste strutture e soprattutto di insegnanti disposti a sostenere una delle esigenze già manifestata dai giovani e dalle famiglie del luogo, quella di poter terminare l’anno scolastico.
Infine informiamo che da oggi è anche disponibile una infoline direttamente presso l’Epicentro Solidale di Fossa, i cui numeri sono: 3473237703 e 3664137433
I compagni e le compagne di Roma

I punti di raccolta sono:
Loa Acrobax, via della vasca navale 6 giovedì e venerdì tutto il giorno
Csoa Forte Prenestino, via federico delpino giovedì e venerdì dalle 12 in poi
Ex Snia Viscosa, via prenestina giovedì sera a partire dalle 19
Area 51, via bacciarini 12 giovedì e venerdì dalle 15 alle 20
Porto Fluviale, via del porto fluviale 12 giovedì e venerdì dalle 17 alle 21
Regina Elena, via del Castro Laurenziano giovedì e venerdì dalle 17 alle 21
Ex Cinema Volturno, via Volturno 37 giovedì e venerdì dalle 17 alle 21
Per info su Roma 3394611835 e 3295638652

mercoledì 8 aprile 2009

PRESIDIO DAVANTI ALL' OSPEDALE S. ANNA DI COMO - FUORI GLI ANTIABORTISTI DAGLI OSPEDALI

Il gruppo femminista e antispecista 'Alle radici' di Como ha organizzato un presidio davanti al S.Anna di Como. Qui trovate il sito e tutte le informazioni ... alleradici.noblogs.org

FUORI GLI ANTIABORTISTI DAGLI OSPEDALI!


SABATO 11 APRILE
DALLE ORE 15.00 ALLE 17.00
PRESIDIO DAVANTI ALL' OSPEDALE
S. ANNA DI COMO

- IN DIFESA DELL' INTERRUZIONE VOLONTARIA DI GRAVIDANZA
- PER LA LIBERTA' E L'AUTODETERMINAZIONE DI OGNI DONNA
- CONTRO OGNI VIOLENZA E DISCRIMINAZIONE DENTRO LE MURA DEGLI OSPEDALI

In un periodo in cui il diritto alla salute é fortemente minato da privatizzazioni e leggi razziali e xenofobe che ledono il diritto alla cure e alla salute di intere fasce della popolazione, prime fra tutte quelle persone considerate "clandestine", come Kadiatou, la donna ivoriana denunciata come clandestina da un medico dell’ospedale Fatebenefratelli di Napoli dove è andata a partorire, é importante non dimenticarsi di luoghi come gli ospedali e di quello che quotidianamente avviene al loro interno.

In materia di interruzione volontaria di gravidanza, le violenze, gli abusi e le irregolarità sono purtoppo all' ordine del giorno, in buona parte degli ospedali italiani, principalmente per motivi di ingerenze religiose e politiche.

Una donna che desidera interrompere una gravidanza, si trova spesso a dover affrontare un vero e proprio calvario fatto di discriminazione, impedimenti e violenze psicologiche ed anche fisiche.

Abbiamo deciso di organizzare un presidio per denunciare la situazione dell' ospedale di Como, che da anni permette l'accesso e le proteste a gruppi antiabortisti,
e dare la nostra solidarietà ad ogni individuo femminile ridotto a corpo, prodotto,
oggetto, riproduttrice.

martedì 7 aprile 2009

questo non è il momento delle polemiche (?)

Su Carmilla on line c'è questo breve articolo di Alessandra Daniele.
Concordo con ogni singola parola, virgola, punto.

In Abruzzo più di un centinaio di morti, e decine di migliaia di senzatetto.
In Parlamento il solito accordo bipartisan: ''questo non è il momento delle polemiche''.
Certo, sarebbe assurdo parlare di norme antisismiche dopo un sisma.
Parliamo di norme antiforfora. >>

AMPy Hour - sabato 18 aprile dalle 19.00

giovedì 2 aprile 2009

Presidio Venerdì 3 APRILE '09 a Roma contro il pacchetto sicurezza e i medici spia

SIAMO TUTTE CLANDESTINE
NO al pacchetto sicurezza, NO ai medici spia

Presidio di solidarietà a Kante, la donna ivoriana denunciata come clandestina da un medico dell’ospedale Fatebenefratelli di Napoli dove è andata a partorire

Evidentemente uno o più operatori sanitari, resi troppo zelanti dal loro razzismo, si sono sentiti in dovere di applicare una legge ancora prima che fosse approvata.

Il 4 febbraio scorso, infatti, il Senato ha varato il cosiddetto Pacchetto Sicurezza (ddl 733), che contiene, tra l'altro, una modifica all'articolo 35 del Testo Unico sull'Immigrazione (Dlgs 286-1998) che elimina la garanzia, per gli irregolari che vanno a curarsi, di non essere segnalati da parte dei sanitari. Un vergognoso provvedimento che impedisce di fatto ai cittadini stranieri, non in regola con il permesso di soggiorno, di accedere alle prestazioni sanitarie.

Ancora una volta repressione e controllo giungono sin dentro le corsie degli ospedali dove dovrebbero essere garantiti diritti universali come quello alla salute e alle cure!!

Nell’ospedale Fate bene fratelli di Napoli, a Kante è stato sottratto il bambino impedendole persino di allattarlo per i 10 giorni che ci sono voluti per dimostrare che era in attesa del riconoscimento dell’asilo politico. Cosa succederà nei casi di espulsione di una donna immigrata? Che fine faranno i bambini “clandestini”? Quante saranno le donne che pur di evitare l’espulsione o di vedersi portare via il bambino ricorreranno ai circuiti illegali per partorire o abortire rischiando la morte? Kante purtroppo non è neanche la prima vittima, appena due settimane fa Joy Johnson, una nigeriana di appena 24 anni moriva di tubercolosi per la paura di essere denunciata qualora si fosse presentata in ospedale per farsi curare.

Se questa legge viene approvata definitivamente, nonostante le proteste della maggioranza dei medici italiani, non solo gli immigrati irregolari rischiano la segnalazione e l’espulsione per il solo fatto di ricorrere a cure mediche, ma in caso di parto sarà impossibile anche la registrazione anagrafica del bambino!

Ancora una volta il corpo delle donne viene utilizzato come pretesto per giustificare leggi repressive. Non è un caso che proprio il pacchetto sicurezza sia stato approvato strumentalizzando gli episodi di violenza contro le donne degli ultimi mesi. Sull’onda del clamore mediatico creato
ad arte intorno a questi stupri si è voluto far credere che gli unici responsabili della violenza contro le donne sono gli immigrati. Una menzogna: 142 donne sono state uccise nel 2008 e centinaia di migliaia quelle picchiate e violentate dai loro mariti, fidanzati, amici. Che c’entrano gli immigrati? Aumentare la paura dello straniero, la diffidenza e l'odio serve solo a nascondere i veri responsabili della insicurezza dei cittadini: i poteri forti che creano la precarietà, che tagliano i servizi sociali, che licenziano, che fanno degradare i nostri quartieri.

Contro pacchetti sicurezza e norme xenofobe che ci vogliono distinguere in cittadine/i con e senza diritti, rispondiamo che

SIAMO TUTTE CITTADINE DEL MONDO E ANDIAMO DOVE CI PARE! QUESTE MISURE NON
DEVONO PASSARE!

Presidio
Venerdì 3 APRILE '09 _Roma
ORE 17.00- davanti al Ministero del Lavoro, Salute, Politiche Sociali
(via Veneto 56, metro Barberini)

Assemblea romana di femministe e lesbiche

flat.noblogs.org

mercoledì 1 aprile 2009

A Napoli i medici denunciano clandestina dopo il parto

A parlare di certe cose sale solo una grande rabbia sorda. O almeno questo è quello che succede a me.

Lei si chiama Kante, e le informazioni su di lei le posso avere solo dai media, da quei mezzi di informazione che non sai mai quanto e come ti raccontano le cose.

E’ successo a Napoli. E’ successo al Fatebenefratelli. E’ successo a lei, originaria della Costa D’Avorio.
E’ toccato a lei partorire e vedersi strappato il figlio. E’ toccato a lei essere denunciata perché non in possesso di un pezzo di carta.
Mancanza che, a quanto pare, preclude la possibilità di potersene stare in pace a guardare il bel capolavoro fatto, guardare, finalmente, qualcosa che per nove mesi hai solo sentito.
E’ toccato a lei non poter allattare per quattro giorni suo figlio. E’ toccato a lei restare 11 giorni in ospedale in attesa che qualcuno le desse il permesso di portare via il bambino.
Questo qualcuno è la Questura che doveva accertare e confermare la sua identità.

C’è da rimanerci secchi.

In Costa D’Avorio c’è la guerra.
Due anni fa le milizie governative le hanno ucciso il marito, davanti a casa.
Davanti agli occhi.
E lei è scappata, è venuta qua.
Ha chiesto asilo politico.
Kante, ad oggi, è ancora clandestina.

Forzatamente protagonista, involontariamente simbolo di qualcosa che riguarda tutte, e tutti.




Leggo e vi riporto da sgrunt.noblogs.org e su degeneri.noblogs.org

2 APRILE '09
NAPOLI

ORE 17.00 - davanti al fatebenefratelli

(via manzoni 20, 5000mt fermata metro mergellina)



PRESIDIO - SIAMO TUTTE CLANDESTINE!!



Solidarietà a Kante.

Contro pacchetti sicurezza e norme xenofobe
che ci vogliono distinguere in cittadine/i con e senza diritti, 
rispondiamo che



SIAMO TUTTE CITTADINE DEL MONDO E ANDIAMO DOVE CI PARE!