A parlare di certe cose sale solo una grande rabbia sorda. O almeno questo è quello che succede a me.
Lei si chiama Kante, e le informazioni su di lei le posso avere solo dai media, da quei mezzi di informazione che non sai mai quanto e come ti raccontano le cose.
E’ successo a Napoli. E’ successo al Fatebenefratelli. E’ successo a lei, originaria della Costa D’Avorio.
E’ toccato a lei partorire e vedersi strappato il figlio. E’ toccato a lei essere denunciata perché non in possesso di un pezzo di carta.
Mancanza che, a quanto pare, preclude la possibilità di potersene stare in pace a guardare il bel capolavoro fatto, guardare, finalmente, qualcosa che per nove mesi hai solo sentito.
E’ toccato a lei non poter allattare per quattro giorni suo figlio. E’ toccato a lei restare 11 giorni in ospedale in attesa che qualcuno le desse il permesso di portare via il bambino.
Questo qualcuno è la Questura che doveva accertare e confermare la sua identità.
C’è da rimanerci secchi.
In Costa D’Avorio c’è la guerra.
Due anni fa le milizie governative le hanno ucciso il marito, davanti a casa.
Davanti agli occhi.
E lei è scappata, è venuta qua.
Ha chiesto asilo politico.
Kante, ad oggi, è ancora clandestina.
Forzatamente protagonista, involontariamente simbolo di qualcosa che riguarda tutte, e tutti.
Leggo e vi riporto da sgrunt.noblogs.org e su degeneri.noblogs.org
2 APRILE '09
NAPOLI
ORE 17.00 - davanti al fatebenefratelli
(via manzoni 20, 5000mt fermata metro mergellina)
PRESIDIO - SIAMO TUTTE CLANDESTINE!!
Solidarietà a Kante.
Contro pacchetti sicurezza e norme xenofobe
che ci vogliono distinguere in cittadine/i con e senza diritti,
rispondiamo che
SIAMO TUTTE CITTADINE DEL MONDO E ANDIAMO DOVE CI PARE!
mercoledì 1 aprile 2009
A Napoli i medici denunciano clandestina dopo il parto
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1 commento:
Ciao. Sono Elena. Volevo rendere noto che le donne in gravidanza hanno comunque diritto al permesso di soggiorno per motivi di salute fino a sei mesi dopo la nascita del bambino. Denuncia da incompetenti, sofferenze inutili per la mamma e il piccolo. Speriamo non succeda +
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